In decine si sono ritrovati davanti all’ambasciata australiana di Giacarta. Dicono no alla richiesta di grazia in favore di due narcotrafficanti
In decine si sono ritrovati davanti all’ambasciata australiana di Giacarta. Dicono no alla richiesta di grazia in favore di due narcotrafficanti australiani condannati alla pena di morte.
Le autorità di Sydney tentano il possibile per salvare dal braccio della morte i due connazionali. Il primo ministro australiano Tony Abbott ha incontrato il presidente indonesiano, che ha già rifiutato più volte di concedere la clemenza.
“Non credo sia utile rivelare in pubblico il contenuto della nostra conversazione in merito ai due australiani. È sufficiente dire che le autorità indonesiane hanno pienamente compreso la nostra posizione”, ha detto Tony Abbott.
Andrew Chan e Myuran Sukumaran, sono stati arrestati nel 2005 a Bali e condannati a morte per traffico di droga. La legislazione del Paese in questa materia è una delle più severe al mondo, la pena di morte è stata reintrodotta nel 2013 dopo cinque anni di sospensione delle esecuzioni.
“Ancora una volta vogliamo ribadire che tutte le richieste in merito devono essere fatte all’interno della legislazione indonesiana”, ha detto Arrmanatha Nasir, il portavoce del ministro degli esteri di Giacarta.
A gennaio erano state eseguite le condanne di un indonesiano e cinque cittadini di Malawi, Nigeria, Paesi Bassi e Vietnam accusati di traffico di droga.
133 persone le persone attualmente nel braccio della morte indonesiano.