A Vuhlehirsk, in mano ai separatisti filorussi, gli ucraini sono in fuga dai bombardamenti. La città è passata sotto il controllo dei separatisti il
Noi non sappiamo ancora dove andare. Da qualche parte fuori da questa gabbia di matti
A Vuhlehirsk, in mano ai separatisti filorussi, gli ucraini sono in fuga dai bombardamenti.
La città è passata sotto il controllo dei separatisti il 30 gennaio ed è stato aperto un corridoio per coloro che vogliono fuggire da quella che è diventata una trappola.
Secondo stime delle Nazioni Unite, dall’aprile 2014 il conflitto nell’Ucraina orientale ha costretto alla fuga più di 900.000 persone.
La grave recrudescenza dei combattimenti costringe i civili a pagare un prezzo elevato. I massacri – ribadisce Amnesty international – sono causati da entrambe le parti in conflitto.
“Noi non sappiamo ancora dove andare – dice una donna in fuga – Da qualche parte fuori da questa gabbia di matti”.
Migliaia di civili sono bloccati a Debaltseve che ha subito pesanti bombardamenti delle ultime due settimane. Degli originari 25.000 abitanti, ne sono rimasti 7.000.
Le autorità ucraine dicono di aver evacuato da Debaltseve oltre 2000 persone dal 28 gennaio.
L’unica via d’uscita dalla città è un ponte provvisorio che deve essere percorso lentamente ed espone i civili ai colpi di artiglieria.
Al confine con la Russia, intanto, le autorità di Kiev hanno annunciato che chi vorrà entrare o uscire dal Paese non potrà utilizzare l’equivalente russo della carta d’identità, ma dovrà presentare il passaporto.