Salta il tavolo delle trattative. Scambio di accuse tra Kiev e i separatisti.
Nulla di fatto a Minsk. Interrotti i colloqui di pace nella capitale bielorussa, senza nessun accordo per il cessate il fuoco.
Lo ha annunciato l’ex presidente ucraino Leonid
Kuchma, rappresentante di Kiev al gruppo di contatto sulla crisi nell’est dell’Ucraina.
Accusando gli esponenti separatisti di aver minato le trattative, “ponendo ultimatum e rifiutando di discutere un piano di misure per un rapido cessate il fuoco e il ritiro delle armi pesanti”.
L’emissario dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, Denis Pushilin, da parte sua ha rimproverato a Kiev di voler insistere sulla zona cuscinetto tratteggiata a settembre, quando “rispetto ad allora le forze separatiste hanno guadagnato notevolmente terreno”.
I leader mondiali che avevano espresso l’auspicio di un accordo per fermare le violenze in atto, devono arrendersi a un fallimento dei negoziati.