Navalny, l'ultimo grande oppositore di Putin

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Di Euronews
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Una laurea in diritto commerciale e uno straordinario carisma. Alexei Navalny è l'unico grande oppositore di Putin a capo di un movimento di protesta che continua a crescere

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Alexei Navalny è diventato negli ultimi anni il principale oppositore di Vladimir Putin.

Oratore carismatico, difensore del principio di legalità e nemico numero uno della corruzione dilagante tra gli oligarchi russi.

Il New York Times lo giudica “il principale responsabile della fiammata anti governativa in Russia”.

Nel 2011, in occasione delle elezioni per il rinnovo della Duma definisce Russia Unita, il Partito di Putin, “un gruppo di ladri e truffatori”.

Una laurea in diritto commerciale e una propensione naturale a denunciare le illegalità, Navalny non ha mai nascosto il proprio lato nazionalista. Lo stesso che lo ha portato a essere cacciato dal Partito liberale Iabloko e a scontrarsi con Putin proprio sul principio più caro al Presidente: la difesa degli interessi russi.

Nel 2011 lancia Rospil, un sito dove con l’aiuto di giuristi, pubblica la lista degli appalti truccati assegnati a oligarchi vicini a Putin. La lotta alla corruzione si salda interamente alla sua battaglia politica.

“Prendo parte alle indagini sui casi di corruzione, che in Russia significa fare politica. La corruzione è il nostro problema più grande, il punto principale sull’agenda politica“ha dichiarato Navalny “Non posso dire:- ho a che fare con la corruzione, ma non mi intrometto nella politica-”.

Nel corso degli anni Navalny ha affinato tecniche e strategie unendo alla classica lotta politica anche nuovi strumenti, come l’acquisto di azioni. Spingendo colossi del settore energetico e petrolifiero a rendere trasparenti i propri bilanci.

Candidato alle municipali di Mosca nel 2013, Navalny ottiene il 27,2% dei voti. Risultato che lo piazza al secondo posto. Si rafforza la sua immagine di antagonista

Lo straordinario risultato elettorale, però, non piace a tutti. Accusato di aver rubato 10.000 metri cubi di legno mentre era consigliere del Governatore di Kirov nel 2009 viene condannato a cinque anni di detenzione. Viene rilasciato dopo appena 24 ore di carcere e sottoposto agli arresti domiciliari con il divieto assoluto di lasciare la capitale.

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