Intervista a Ernesto Savona, direttore di Transcrime 

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C‘è grande fame di liquidità, piccole e medie imprese che soffrono anche a causa del credit crunch, che faticano a mantenere i livelli di impiego. E questo potrebbe favorire una certa voglia della criminalità organizzata di consolidarsi al Nord: è cosi?

Ernesto Savona, direttore di Transcrime

Ci sono due fattori: da una parte una grande disponibilità di liquidità, diciamola criminale, che proviene dalla vendita di droga, dalle estorsioni, dagli altri fatturati criminali. E dall’altra alcune imprese, soprattutto al Nord, ma credo anche in altre parti d’Italia, che hanno bisogno di questa liquidità perché sono in crisi, lo Stato non paga, le banche non concedono fidi. E queste due realtà rischiano di incontrarsi in una situazione di crisi.
Che cosa vuol dire?
I criminali hanno bisogno di imprese dove riciclare denaro ma fare anche degli investimenti produttivi; gli imprenditori vogliono mantenere l’occupazione, fare andare avanti le imprese, e non guardano se il denaro odora di criminalità o ha altre origini. L’importante è che ci sia.

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Quali sono i settori sui quali potrebbe concentrarsi questo desiderio di consolidamento delle organizzazioni criminali? mi sembra che abbiano mostrato delle preferenze, finora…

Ernesto Savona
Hanno sicuramente delle preferenze, che sono caratterizzate dal basso contenuto tecnologico delle imprese, e quella delle costruzioni è l’impresa principe.
C‘è una forte domanda di imprese di costruzioni, pensi un po’ all’Expo di Milano per esempio, per il quale si parla di centinaia di milioni in costruzioni prima del 2015, e qui sta arrivando di tutto: tanto è vero che si stanno mettendo dei filtri.

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Tra l’altro le imprese di costruzione sono tipicamente quelle che aspirano anche ad appalti pubblici: c‘è anche un incremento dell’attività volta a influenzare il quadro politico?

Ernesto Savona
Sicuramente lo scambio c‘è stato, nel passato. Mani Pulite insegna, le imprese di costruzioni sono quelle che hanno rilasciato più tangenti rispetto alle altre.
Credo che i controlli siano migliorati: almeno, certamente in Italia. Questo rischio è uguale al rischio di altre imprese, quindi. In questo momento pero è prioritario il fatto che queste imprese hanno da lavorare, ma non hanno la liquidità necessaria per poterlo fare.

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In base agli ultimi dati che avete studiato, dall’inizio della crisi ad oggi si è visto uno sviluppo di questo tipo?

Ernesto Savona
C‘è stato uno sviluppo di questo fenomeno, dovuto a progressivi investimenti criminali nel Nord, perché sono sicuramente più redditizi.
L’incontro con la crisi è stato deleterio per le imprese, ma sicuramente molto vantaggioso per le organizzazioni criminali, perché hanno trovato dei posti dove poter investire di più.

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Sono imprese che riescono bene, alla fine?

Ernesto Savona
Sono imprese che riescono bene. Prima le imprese criminali riuscivano male, oggi riescono bene. Se un’impresa criminale ha dei soldi per investirli in pizzerie, ristoranti, alberghi eccetera, lo farà certamente in posti dove la circolazione delle attività è maggiore, al Nord. E devo dire, fanno anche una buona pizza.

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Immaginiamo che un’organizzazione criminale abbia bisogno di un’impresa per riciclare il proprio denaro: questo denaro poi non si ferma, dove tende ad andare?

Ernesto Savona
Tende ad andare in luoghi dove è meno controllato, quindi estero, imprese estere, investimenti in mercati azionari, a un certo punto si perde. I flussi di denaro sono controllabili per un periodo limitato di tempo, dopodiché il denaro non odora, e va in tutti i circuiti internazionali.

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Comprese alcune capitali finanziarie che oggi guardano con notevole preoccupazione all’Italia?

Ernesto Savona
Direi proprio di si: alcune capitali finanziarie vendono opacità, e questa opacità viene comprata da coloro che hanno tutto l’interesse a mscherare le origini del proprio denaro. Una volta che è entrato nel circuito finanziario e bancario, si è persa completamente la traccia delle origini criminali di questo denaro, e a quel punto chi chiederà in banca dei denari, e quella banca sarà stata arricchita da capitali finanziarie entrate, potrà avere accesso al credito maggiormente rispetto a chi non ce l’ha.

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La criminalità organizzata ha abbastanza capitali da influenzare una crisi?

Ernesto Savona
Su questo non farei delle esagerazioni: ha abbastanza capitali, non ha nessun interesse a influenzare una crisi. Ha interesse ad approfittare della crisi: la crisi significa avere imprese a basso costo, entrare in queste imprese e farsi delle scatole per riciclare il denaro. E farsi anche degli investimenti produttivi. La crisi li avvantaggia.

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Li avvantaggia, da un punto di vista economico e finanziario: ma hanno anche ambizioni da para-Stato, vogliono imporsi anche in ambito sociale?

Ernesto Savona
Da una ricerca che abbiamo fatto viene fuori un fenomeno molto interessante: molte delle imprese che sono state acquisite dalle organizzazioni criminali non sono di per sé produttive: servono pero a creare occupazione, e quell’occupazione si scambia col potere politico per poter ottenere degli appalti.
Quindi a volte quell’impresa criminale – un’impresa legale infiltrata dalla criminalità – diventa utile se occupa delle persone e ottiene consenso sul territorio.

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