Consiglio Ue: per la prima volta chiesto il cessate il fuoco a Gaza, superato il veto ungherese

Tavola rotonda del Consiglio europeo, 21 marzo 2024
Tavola rotonda del Consiglio europeo, 21 marzo 2024 Diritti d'autore Dario Pignatelli/
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Di Mared Gwyn JonesShona Murray
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

I leader dell'Ue hanno chiesto all'unanimità "una pausa umanitaria immediata che porti a un cessate il fuoco duraturo" a Gaza. L'intesa è stata possibile dopo il superamento del veto ungherese

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La svolta di giovedì serra arriva dopo cinque mesi di profonde divisioni tra i 27 leader riuniti al Consiglio europeo a Bruxelles. L'incapacità di coalizzarsi intorno a un appello per un cessate il fuoco ha messo a dura prova l'unità dell'Ue.

Le conclusioni, frutto di colloqui serrati, durante cui i consulenti dell'Ue hanno elaborato una dichiarazione accettabile per tutti i 27 leader, deplorano la "catastrofica situazione umanitaria a Gaza e il suo effetto sproporzionato sui civili", e la "carestia causata dall'insufficiente ingresso di aiuti a Gaza".

Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, responsabile della mediazione del compromesso tra i leader, ha lodato la "dichiarazione forte e unita".

I leader esortano Israele a non procedere con la prevista invasione della città meridionale di Rafah, dove si stima che almeno un milione e mezzo di palestinesi sia sfollato. Chiedono inoltre che Israele si attenga all'ordinanza storica della Corte internazionale di giustizia di gennaio, che obbliga il governo di Netanyahu a prendere misure per prevenire il genocidio a Gaza.

Mentre Stati membri come il Belgio, l'Irlanda e la Spagna hanno chiesto un cessate il fuoco già alla fine di ottobre, la Repubblica Ceca e l'Ungheria avevano precedentemente bloccato tale richiesta per timore che potesse minare il sostegno del blocco al diritto di difesa di Israele.

Il veto ungherese al cessate il fuoco a Gaza

A febbraio, tutti i ministri degli Esteri dell'Ue, tranne quello ungherese, hanno approvato un appello per un eventuale cessate il fuoco nella Striscia di Gaza assediata, ma Budapest ha esercitato il suo potere di veto.

L'Ue si sta muovendo in sintonia con l'alleato statunitense. Antony Blinken, segretario di Stato, ha annunciato mercoledì che avrebbe spinto per "un cessate il fuoco immediato legato al rilascio degli ostaggi", in una risoluzione da presentare al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Si tratta di un duro avvertimento al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e di un notevole cambiamento nella posizione degli Stati Uniti, che per tre volte hanno respinto le risoluzioni Onu sul cessate il fuoco.

I leader europei profondamente preoccupati dalla crisi a Gaza

Nella dichiarazione dal tono duro i leader si dicono "sgomenti" e "profondamente preoccupati" per la situazione umanitaria a Gaza e affermano che sono necessari "ulteriori passaggi terrestri" per fornire aiuti salvavita.

Un nuovo corridoio marittimo che collega Cipro a Gaza, chiamato Amalthea, ha ricevuto il sostegno dell'Ue e il presidente cipriota Nikos Christodoulides ha dichiarato ai giornalisti che una seconda nave di aiuti per Gaza partirà probabilmente dall'isola questa settimana.

Ma molti leader hanno affermato che un corridoio marittimo non può sostituire l'accesso via terra e hanno esortato le autorità israeliane a fare di più per garantire che gli aiuti raggiungano i palestinesi.

Nelle ultime settimane parte dei palestinesi a Gaza vive in carestia. Le principali organizzazioni internazionali, tra cui il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, sono state costrette a sospendere temporaneamente le consegne di cibo nel nord di Gaza a causa del caos provocato dai palestinesi affamati che cercano di accedere ai convogli di aiuti.

Il Comitato di revisione della carestia del Pam ha avvertito che oltre cinquecentomila persone, quasi una su quattro dell'intera popolazione della Striscia, potrebbero essere vittima di carestia entro maggio.

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