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Tre siti porno nel mirino della Commissione europea

Pornhub, di proprietà canadese, è uno dei tre siti porno designati come "Very Large Online Platform" (VLOP) ai sensi del Digital Sevices Act dell'UE.
Pornhub, di proprietà canadese, è uno dei tre siti porno designati come "Very Large Online Platform" (VLOP) ai sensi del Digital Sevices Act dell'UE. Diritti d'autore LIONEL BONAVENTURE/AFP or licensors
Diritti d'autore LIONEL BONAVENTURE/AFP or licensors
Di Mared Gwyn JonesVincenzo Genovese
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

I siti di video pornografici Pornhub, Stripchat e XVideos sono stati etichettati come "grandi piattaforme digitali" dalla Commissione europea: dovranno seguire regole più severe sulla rimozione dei contenuti illegali online

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Le tre società di contenuti pornografici si aggiungono a Facebook, Instagram, Google e X di Elon Musk nell'elenco delle piattaforme con più di 45 milioni di utenti medi mensili nell'Ue. Tutte dovranno rispettare norme più severe secondo la legge sui servizi digitali (Digital Services Act) tra cui la protezione dei minori e la lotta alla diffusione di contenuti illegali.

"Accolgo con favore la designazione di Pornhub, XVideos e Stripchat come piattaforme online di grandi dimensioni. Ciò consentirà un maggiore controllo e responsabilità dei loro algoritmi e processi", ha dichiarato la vicepresidente della Commissione Margrethe Vestager.

Un settore problematico

La decisione è un tentativo della Commissione di controllare meglio un settore notoriamente deregolamentato, tra preoccupazioni per gli inefficaci meccanismi di verifica dell'età e la circolazione di materiale pedopornografico e di revenge porn generato dall'intelligenza artificiale.

Pornhub, piattaforma di proprietà canadese, e Stripchat, servizio globale di webcam con sede a Cipro, avevano dichiarato che i loro utenti mensili non raggiungevano la soglia dei 45 milioni. "Al 31 luglio 2023, Pornhub ha 33 milioni di utenti medi mensili del servizio nell'Unione Europea, calcolati come media sul periodo degli ultimi sei mesi", si legge in una dichiarazione ufficiale.

Un alto funzionario della Commissione europea ha invece confermato che, sulla base di fonti di dati alternative, l'esecutivo comunitario ha la "ragionevole certezza" che entrambe le piattaforme abbiano oltre 45 milioni di utenti mensili.

Dopo essersi inizialmente rifiutata di pubblicare i numeri dei suoi utenti a febbraio, XVideos, piattaforma di proprietà francese ma registrata sotto una holding ceca, ha confermato a giugno che le sue visite mensili ammontano a 160 milioni e non ha contestato la sua designazione come "Grande piattaforma online"

La designazione fa scattare nuove regole per le tre società, legate alla rimozione dei contenuti illegali, ai diritti fondamentali e alla sicurezza pubblica. I nuovi obblighi entreranno in vigore il 17 febbraio 2024 e la Commissione dovrebbe esaminare le relazioni di riduzione dei rischi dei tre siti entro la fine di aprile.

L'elenco delle piattaforme soggette a regole più severe è destinato ad allungarsi, con altri canali tra cui Only Fans e Telegram sotto osservazione.

Protezione dei minori in primo piano

Una delle principali preoccupazioni è il rischio rappresentato dall'assenza di strumenti efficaci di verifica dell'età sui siti pornografici, che in teoria sarebbero obbligati a garantire che i minori non possano accedervi ai sensi della Direttiva sui servizi di media audiovisivi dell'Ue del 2018.

"La creazione di un ambiente online più sicuro per i nostri bambini è una priorità dell'applicazione della Digital Services Act", ha dichiarato il commissario al Mercato interno Thierry Breton.

Una legge francese approvata a ottobre consente al governo di bloccare i siti pornografici che non dispongono di misure di verifica dell'età e dell'identità sufficienti a impedire ai minori di accedere ai loro contenuti. Altri Paesi, come l'Australia e il Regno Unito, hanno incontrato difficoltà nell'individuare una soluzione valida per la verifica dell'età che sia anche conforme agli standard di privacy.

Le "Grandi piattaforme online" dovranno rispettare norme digitali più severe del blocco, ma anche tutte le altre sono chiamate a unifrormarsi agli standard previsti per garantire la sicurezza dei minori entro febbraio 2024.

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