La settimana dello scandalo al Parlamento europeo

Il Consiglio europeo ha concordato un pacchetto di aiuti all'Ucraina da 18 miliardi di euro
Il Consiglio europeo ha concordato un pacchetto di aiuti all'Ucraina da 18 miliardi di euro Diritti d'autore Olivier Matthys/Copyright 2022 The AP. All rights reserved
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Di Stefan Grobe
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Nei giorni in cui le accuse di corruzione travolgono l'Eurocamera, viene consegnato il premio Sakharova l popolo ucraino, mentre i leader europei concordano nuovi aiuti e nuove sanzioni alla Russia

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È stata una settimana molto intensa tra Strasburgo e Bruxelles: nella capitale belga si è svolto l'ultimo Consiglio europeo dell'anno, i 27 capi di Stato e di governo hanno incontrato i loro omologhi dei Paesi del sud-est asiatico, alla Bosnia Erzegovina è stato riconosciuto lo status di paese candidato all'adesione all'Unione Europea e l'Unione ha sbloccato un pacchetto di aiuti da 18 miliardi di euro per l'Ucraina. A Strasburgoil popolo ucraino ha ricevuto il Premio Sakharov per la libertà di pensiero dal Parlamento europeo...che è stato al centro delle cronache anche e soprattutto per un altro motivo.

Scandalo al Parlamento europeo

Alcune persone, tra membri, funzionari ed ex eurodeputati sono al centro di un'indagine per corruzione, riciclaggio di denaro e appartenenza a un'organizzazione criminale da parte di uno stato del Golfo Persico, probabilmente il Qatar, per influenzare le decisioni politiche dell'Eurocamera.

Tra gli altri, è stata arrestata l'eurodeputata greca Eva Kaili, una dei 14 vicepresidenti del Parlamento e considerata un astro nascente nel gruppo dei socialisti e democratici

Lo scandalo ha sconvolto le istituzioni comunitarie, in particolare il Parlamento e anche se le indagini sono ancora in corso e l'entità della corruzione non è chiara, il danno reputazionale è già immenso.

“Non c'è dubbio. Il Parlamento europeo, cari colleghi, è sotto attacco. La democrazia europea è sotto attacco. E il nostro modo di vivere, la nostra società democratica aperta e libera è sotto attacco. Non nasconderemo la polvere sotto il tappeto. Avvieremo un'indagine interna per esaminare tutti i fatti relativi al parlamento e per rendere i nostri sistemi di difesa più impermeabili", le parole della presidente dell'Eurocamera Roberta Metsola nel suo primo discorso all'emiciclo dopo lo scandalo.

Il premio Sakharov all' Ucraina

Due giorni dopo questo discorso, Metsola ha assegnato il Premio Sacharov per la libertà di pensiero al coraggioso popolo ucraino e ai suoi rappresentanti.

Il Parlamento ha così premiato la resistenza di un Paese che lotta per la propria sopravvivenza. Nel frattampo la Russia ha fatto sapere che non fermerà i suoi attacchi durante il periodo natalizio.

Dopo dieci mesi di guerra, per la prima volta il Comitato internazionale di soccorso ha inserito l'Ucraina nella sua lista annuale dei dieci Paesi del mondo più in stato di crisi.

Il mondo in crisi

In tutto il pianeta, al momento, ci sono più di 340 milioni di persone in condizioni di urgente necessità umanitaria, 65 milioni in più rispetto all'anno scorso. Harlem Désir, vicepresidente per l'Europa del Comitato internazionale di soccorso risponde alle domande di Euronews sul tema.

Avete appena pubblicato la lista annuale di emergenze, che descrive in dettaglio le crisi umanitarie in tutto il mondo. Cosa è cambiato rispetto a un anno fa?

In primo luogo in questa lista di controllo, che contiene le venti peggiori crisi umanitarie, vediamo un rischio di deterioramento per il prossimo anno. La causa è una combinazione di conflitti armati, cambiamento climatico e anche turbolenze economiche, che è stata aggravata dalle conseguenze della crisi del Covid19, ma anche della guerra in Ucraina, con l'aumento dei prezzi dei generi alimentari e dell'energia. In quei luoghi che già soffrivano una crisi, ora la situazione è peggiorata.

La vostra analisi sottolinea che sono stati smantellati i sistemi progettati per impedire che tali crisi vadano fuori controllo. Cosa sta succedendo?

Sì, stiamo esaminando gli ammortizzatori progettati, in linea di principio, per proteggere la popolazione civile, dalle conseguenze di queste crisi. E vediamo, ad esempio, un enorme divario di finanziamento tra quanto richiesto dal sistema delle Nazioni Unite in termini di fondi umanitari e quanto è stato assegnato ai Paesi.

Cosa raccomandate per combattere queste crisi umanitarie?

Prima di tutto raccomandiamo di trovare i finanziamenti necessari. Poi di imporre la responsabilità e combattere l'impunità dei crimini commessi contro i civili. Riteniamo inoltre che sia necessario rafforzare il sostegno alle comunità locali, in particolare alle organizzazioni guidate da donne. Che costituiscono la stragrande maggioranza degli sfollati nel mondo.

Secondo il vostro rapporto le crisi umanitarie rappresentano solo l'1% della copertura mediatica nelle pubblicazioni di alto livello nel mondo: come è possibile?

Penso che una delle spiegazioni sia il fatto che molte di queste crisi sono conflitti prolungati, come, ad esempio, la situazione in Somalia. Ed è difficile tenere alta l'attenzione, perché il conflitto è in corso da molto tempo. Mentre una nuova guerra, come quella in l'Ucraina, suscita più interesse, ed è giusto. Ma abbiamo visto che la copertura del conflitto in Ucraina è 100mila volte superiore a quella del conflitto nella Repubblica Democratica del Congo, ad esempio, dove i bisogni umanitari sono ugualmente molto elevati.

L'albero "ecologico" di Roma

La guerra in Ucraina ha innescato una crisi energetica che l'Unione Europea sta cercando a fatica di contenere: il risparmio energetico è diventato una preoccupazione primaria.

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In Italia la crisi  ha colpito la tradizione delle luci natalizie, e gli alberi a basso impatto energetico sembrano essere la scelta vincente quest'anno.

Il comune di Roma ha addobbato piazza del Campidoglio con "Pedalotto", un albero con le luci alimentate da biciclette collegate a un generatore di corrente.

Durante l'inaugurazione, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e i suoi assessori sono montati in sella per illuminare l'albero. I promotori lo hanno definito simbolico ma efficace e anche "un segnale di pace e di speranza".

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