Metsola a Euronews: "Indagheremo sui viaggi degli eurodeputati"

Roberta Metsola è presidente del Parlamento europeo dal gennaio 2022
Roberta Metsola è presidente del Parlamento europeo dal gennaio 2022 Diritti d'autore European Union, 2022.
Diritti d'autore European Union, 2022.
Di Sandor Zsiros
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In un'intervista la presidente del Parlamento europeo annuncia nuove regole dopo lo scandalo di corruzione che ha colpito l'Eurocamera. "Dovevamo accorgerci prima delle influenze straniere"

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Il Parlamento europeo esaminerà i viaggi non dichiarati dei suoi membri e tutti gli atti legislativi che potrebbero essere stati indebitamente influenzati nell'ambito del presunto sistema di corruzione che gravitava intorno all'Eurocamera. Lo ha affermato la sua presidente, Roberta Metsola, in un'intervista a Euronews.

Controlli a tappeto

"Stiamo controllando tutto", dice Metsola. "Stiamo esaminando i viaggi che sono stati approvati, quelli che non sono stati dichiarati. Stiamo esaminando il processo di presentazione degli emendamenti, le tempistiche, il modo in cui sono state negoziate le risoluzioni".

L'indagine per corruzione, riciclaggio di denaro e partecipazione a un'organizzazione criminale avviata dalle autorità belghe ha messo in luce una possibile influenza su alcuni lavori parlamentari, tra cui il voto della commissione parlamentare Libe (Libertà civili, giustizia e affari interni) all'inizio di dicembre che ha approvato la liberalizzazione dei visti per Qatar e Kuwait. 

I campanelli d'allarme su possibili "sfere di influenza" da parte di Paesi stranieri, ha osservato Metsola, "dovevano iniziare a suonare prima". "Dobbiamo anche essere più controllori di noi stessi. Lo dirò a tutti i membri del Parlamento e ai membri dello staff: se vedono qualcosa che non va, devono dire e fare qualcosa".

Al momento restano in carcere tre persone: l'ex vice-presidente Eva Kaili, il suo compagno e assistente parlamentare Francesco Giorgi e l'ex eurodeputato Pier Antonio Panzeri. Mentre è in libertà vigilata Niccolò Figà-Talamanca, segretario generale dell’Ong No Peace Without Justice, e potrebbero essere estradate in Belgio Maria Dolores Colleoni e Silvia Panzeri, rispettivamente moglie e figlia di Panzeri. 

Inoltre per gli eurodeputati socialisti Andrea Cozzolino e Marc Tarabella è stata richiesta la sospensione dell'immunità parlamentare.

Un cambiamento immediato

Mentre emergono novità quasi quotidiane nella vicenda, Metsola ha intrapreso quello che definisce un processo di riforma "rapido" per modificare le regole di condotta nel Parlamento.

"In sostanza, vogliamo reintrodurre i concetti di responsabilità, integrità e indipendenza", ha spiegato Metsola. "Possiamo essere orgogliosi del nostro lavoro, ma possiamo fare di meglio".

Un primo pacchetto di riforme, presentato ai presidenti dei gruppi politici dell'Eurocamera, contiene 14 proposte. Tra queste il divieto per i parlamentari di lavorare per aziende in conflitto di interessi nei due anni successivi al loro mandato, l'obbligo di registrare tutti i propri incontri (e quelli dei propri assistenti) con i lobbisti. Ma anche l'istituzione di una nuova sezione del sito del’Eurocamera in cui sarà possibile consultare tutte le attività, i viaggi, i discorsi, gli incontri e le sanzioni ricevute di ogni eurodeputato.

"Volevo presentare tutte le misure possibili: ma non sono esaustive, potranno essere migliorate", dice Metsola a Euronews. "Sarà fatto tutto quello che serve. Sono fiduciosa".

Transparency InternationalEU e Corporate Europe Observatory, due organizzazioni della società civile che monitorano le attività di lobbying dell'Ue, hanno accolto con favore le riforme proposte come un primo passo "promettente", seppur tardivo, ma criticano il fatto che si basino sempre e solo sulla volontà degli eurodeputati di applicarle.

Metsola risponde affermando di aver ricevuto un "mandato unanime" da tutti i gruppi politici per andare avanti con le sue proposte, che possono portare a un cambiamento "immediato".

Secondo la presidente, che non ha mai menzionato per nome né Eva Kaili né il Qatar, è il mancato rispetto delle regole esistenti piuttosto che l'assenza di regole a gettare le basi per lo scandalo.

"Ci sono regole che non sono state applicate, che non sono state rispettate dai membri del Parlamento europeo o dai loro dipendenti. Vorrei che ognuno fosse responsabile delle proprie azioni".

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