Anticicloni, ondate di caldo, clima: cosa dice la scienza

Un abitante di fronte alle fiamme inarrestabili nel villaggio di Gennadi, sull'isola di Rodi, in Grecia, il 25 luglio
Un abitante di fronte alle fiamme inarrestabili nel villaggio di Gennadi, sull'isola di Rodi, in Grecia, il 25 luglio Diritti d'autore Angelos Tzortzinis/AFP
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Di Lottie Limb
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Anticicloni, ondate di calore marine e cambiamenti climatici: tutto è coerente rispetto alle aspettative degli scienziati

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Titoli di giornale che celebrano il ritorno di una brezza fresca e rigenerante nell'Europa meridionale appaiono oggi un miraggio. Ci vorrà ancora tempo prima che le città e le coste del Sud del continente possano tornare a godere di condizioni meteorologiche accettabili, per i residenti così come per i turisti

Ma nei prossimi anni il rischio è che si continuino a registrate ondate di caldo sempre più frequenti e intense. Tuttavia, qualora abbattessimo in modo drastico e immediato le emissioni di gas ad effetto serra, le conseguenze peggiori del riscaldamento globale potrebbero ancora essere evitate. A spiegarlo è Carlo Buontempo, direttore del Copernicus Climate Change Service (C3S) dell'Unione Europea: "Se siamo capaci di mitigare i cambiamenti climatici - spiega - verso la fine del secolo potremo tornare ad un clima simile a quello attuale, forse perfino più fresco".

Nel frattempo, le brutali ondate di caldo estremo di questo mese, che secondo gli scienziati sarebbe stata praticamente impossibili in assenza del riscaldamento globale, potrebbe perfino apparire come un ricordo positivo. Con incendi violenti, inondazioni e decine di migliaia di vittime, i prossimi decenni si annunciano come un salto nel buio. Per questo comprendere cosa stia realmente accadendo, e agire di conseguenza, rappresenta il miglior modo di reagire per tentare di scongiurare il peggio.

I cambiamenti climatici hanno causato le ondate di caldo estremo?

European Union, Copernicus Sentinel-2 imagery
Incendi a Corfù, in GreciaEuropean Union, Copernicus Sentinel-2 imagery

Una nuova analisi del gruppo World Weather Attribution ha concluso che le recenti ondate di caldo in Europa e negli Stati Uniti sono state rese tra 950 e 4.400 volte piùprobabili proprio dal riscaldamento globale. Anche senza sofisticati modelli computerizzati, il rapporto di causa-effetto è chiaro: gli ultimi otto anni sono stati i più caldi di sempre, come spiegato a novembre dall'Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) delle Nazioni Unite.

L'estate 2023 sta confermando la tendenza. Giugno è stato il più caldo mai registrato a livello globale, secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) degli Stati Uniti. I record di caldo regionali e nazionali sono stati sbriciolati. E quello di tutti i tempi per l'Europa - 48.8C in Sicilia misurati (anche se ancora da verificare ufficialmente) nel 2021 - potrebbe essere allo stesso modo battuto. E se è normale che, di tanto in tanto, i massimi storici possano essere superati, secondo Buontempo "ciò che sorprende e che colpisce è il fatto che non si tratti solo di eccezioni".

Ciò che sorprende e colpisce è il fatto che non si tratti solo di eccezioni
Dr Carlo Buontempo
Direttore del Copernicus Climate Change Service

Non parliamo di normali fluttiazioni, aggiunge l'esperto, ma di un trend. Che nelle ultime tre estati si è intensificato. La stagione del 2021 è stata la più calda mai registrata in Europa, rapidamente superata dall'estate 2022 di quasi mezzo grado. "Anche chi non si fida dei modelli climatici e di ciò che la scienza dice, dovrebbe almeno fidarsi delle osservazioni", osserva Buontempo.

“E le osservazioni ci dicono inequivocabilmente che il sistema climatico si sta riscaldando e che condizioni estreme si stanno diffondendo, diventando più frequenti rispetto al passato”.

C3S/ECMWF/KNMI
L'anomalia termica nelle estati europee tra il 1950 e il 2022, rispetto alla media del periodo 1991–2020C3S/ECMWF/KNMI

Sebbene gli studi sull'attribuzione forniscano dati preziosi su eventi specifici, la connessione tra il riscaldamento globale alimentato da combustibili fossili e le ondate di caldo è dunque già chiara. Il Gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (IPCC) ha spiegato che "ogni ulteriore mezzo grado centigrado di riscaldamento globale provoca aumenti chiaramente distinguibili dell'intensità e della frequenza degli eventi estremi, comprese le ondate di caldo".

GUGLIELMO MANGIAPANE/REUTERS
Senzatetto tentano di ripararsi all'ombra a RomaGUGLIELMO MANGIAPANE/REUTERS

Cosa sono gli anticicloni e come stanno influenzando l'ondata di calore?

Ad alimentare questa particolare ondata di caldo è un anticiclone posizionato sulla porzione meridionale dell'Europa. Si tratta di un'area di alta pressione al cui interno le masse d'aria circolano in senso orario e le correnti più deboli vengono spinte verso il basso. 

Ciò comporta una compressione e un conseguente riscaldamento dell'aria, nonché una situazione calma dal punto di vista meteorologico, accompagnata da una scarsa copertura nuvolosa. Il che fa sì che il sole batta ancor più forte sul territorio, contribuendo a sua volta all'aumento della temperatura.

Ciò ha creato una "cupola" di aria calda intrappolata tra Grecia, Spagna orientale e Italia meridionale, con temperature che hanno superato i 45°C negli ultimi giorni. Gli anticicloni sull'Europa meridionale possono inoltre anche attirare venti caldi provenienti dall'Africa, anche se nel caso degli anticicloni Caronte e Cerbero ciò non si è verificato in modo significativo.

Gli scienziati del clima stanno ancora perfezionando il modo in cui il riscaldamento globale influenza le cupole di caldo e la circolazione dell'aria, spiega Buontempo. Ma è chiaro che se la temperatura media aumenta, questi eventi estremi sono destinati a diventare diventare sempre più la normalità.

El Niño e il riscaldamento degli oceani sono la causa dell'ondata di caldo in Europa?

Inoltre, dopo tre anni è tornato anche il fenomeno meteorologico El Niño, che minaccia di spingere ancor più verso l'alto le temperature globali. Il fenomeno climatico, al contrario di quanto accade con La Niña, riscalda le acque superficiali dell'oceano Pacifico, che rilasciano più calore nell'atmosfera con conseguenze potenziali sul clima del mondo intero. "L'impatto diretto di El Niño sull'Europa è però in qualche modo limitato", afferma Buontempo, e dipenderà da come si svilupperà il fenomeno in termini di intensità. Per capirlo saranno necessari ancora alcuni mesi.

Copernicus Climate Change Service/ECMWF
L'anomalia termica registrata nel mese di giugno del 2023 sulla superficie degli oceani e dei mari di tutto il mondoCopernicus Climate Change Service/ECMWF

Ciò che sappiamo è che le ondate di calore nell'oceano Atlantico settentrionale alla fine di giugno e all'inizio di luglio hanno probabilmente avuto un impatto sulle temperature roventi in Europa. "A livello globale, l'Atlantico settentrionale e il Pacifico contribuiscono insieme per spingere la temperatura media globale al di sopra di ogni record precedente", spiega Buontempo. "Questo è ciò che abbiamo visto il 6 luglio (giorno più caldo della storia) e ho trovato il fatto interessante, poiché a pesare non è stato solo El Niño".

Sebbene sia difficile considerare separatamente gli eventi climatici sul nostro Pianeta, gli esperti non pensano che l'impatto di El Niño sia stato significativo nell'ondata di calore in atto.

Aumentano i giorni di stress da caldo estremo

Con l'aumento degli eventi climatici estremi in Europa, c'è il rischio che ciò che stiamo vivendo diventi la normalità? E potremo abituarci a questa situazione? Secondo Buontempo, ci può essere un margine di adattamento, ma esistono anche "dei limiti rigidi, dei limiti fisiologici".

"Sappiamo che quando la temperatura si avvicina ai 36°C e l'umidità è del 100%, il nostro corpo non riesce a raffreddarsi. Non ci sono meccanismi fisici che ci permettano di farlo. Quindi questo rappresenta un confine difficile per noi. Non attraverseremo quel confine vivi o senza aria condizionata".

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C3S/ECMWF
Percentuale di giornate ad alto stress termico tra il 1950 e il 2022C3S/ECMWF

Lo stress da caldosta diventando sempre più frequente. In tutta Europa, il servizio Copernicus ha registrato una tendenza all'aumento del numero di giorni estivi in cui lo esso rientra nelle categorie "forte" e "molto forte". Poiché tale stress termico è "multifattoriale" - cioè non misura solo la temperatura, ma anche l'umidità, la velocità del vento e altri fattori - ci sono cose che possiamo fare per migliorarlo, dice il dottor Buontempo.

"Ci sono alcune opzioni relativamente poco costose che possono essere prese in considerazione a livello locale per ridurre lo stress da caldo", aggiunge, come ad esempio aumentare le aree ombreggiate e le fontane presenti nelle città.

Le ondate di caldo incideranno sull'azione climatica?

La prima grande ondata di caldo in Europa si è verificata nell'estate del 2003, provocando decine di migliaia di morti in Francia, Italia e Spagna. "Gli scienziati del clima ci avevano avvertito che entro il 2020 questo tipo di estati sarebbe stato molto più comune, se non addirittura prevalente", afferma Buontempo.

E così è stato, con sentimenti contrastanti per coloro che, spesso inascoltati, hanno lanciato l'allarme da decenni. "Quello che sta accadendo in tutto il mondo in questo momento è del tutto coerente con le aspettative degli scienziati. Nessuno vuole avere ragione. Ma se devo essere sincera, sono sbalordita dalla ferocia degli impatti che stiamo vivendo", ha commentatoJoëlle Gergis, docente di Scienze del clima, al quotidiano Guardian Australia.

Coperncius
Carlo Buontempo, direttore del servizio europeo CopernicusCoperncius

"A volte - aggiunge Buontempo - sono un po' perplesso, ad essere sincero. Sono un po' sconcertato dal fatto che ci siano così tante persone che non si fidano delle prove. Penso che essere scettici sia un atteggiamento naturale e anche molto 'scientifico'. Ma a mio avviso, questo tipo di scetticismo dovrebbe partire dai fatti e dall'osservazione dei dati".

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"Il livello dei messaggi che riceviamo su Twitter, nei quali ci si accusa di seguire un'agenda politica o di mentire, è abbastanza stancante, ad essere onesti. Anche perché mi piace pensare che tutti noi dovremmo essere guidati, che le nostre azioni dovrebbero essere guidate dalla scienza e dalle prove. E quello che noi facciamo è fornire prove".

In generale, tuttavia, Buontempo vede un "crescente riconoscimento" della crisi climatica, soprattutto da parte dei cittadini dell'Europa meridionale e del Mediterraneo. "Credo che questo cambi la sensibilità delle persone, cambi le loro priorità", afferma. "Quindi, a mio avviso, siccome i politici reagiscono alle paure, alle priorità, alle emozioni e anche ai pensieri razionali della popolazione in generale, questo spostamento di priorità dovrebbe innescare una reazione anche tra i decisori e i responsabili politici".

Questo è, in sintesi, lo scopo di Copernicus nel fornire i suoi dati. Chi vuole approfondire la conoscenza della questione può iniziare con i dati di "rianalisi", suggerisce infine lo scienziato. "Mettendo assieme le osservazioni del passato e le conoscenze sui sistemi climatici, è possibile vedere come il clima della propria città o regione sia cambiato nel tempo". E tutti i dati indicano una direzione: "Se vogliamo mitigare il rischio associato a queste ondate di caldo, dobbiamo arrivare al più presto all'azzeramento delle emissioni nette di CO2".

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