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Elezioni presidenziali in Russia: chi sfiderà Vladimir Putin

Vladimir Putin, presidente Russia
Vladimir Putin, presidente Russia Diritti d'autore Mikhail Klimentyev/Sputnik
Diritti d'autore Mikhail Klimentyev/Sputnik
Di Euronews
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Mancano pochi giorni per l'iscrizione dei candidati alle elezioni presidenziali in Russia. La Commissione elettorale centrale ha rifiutato la candidatura della giornalista pacifista Yekaterina Duntsova, mentre è partita la raccolta firme per sostenere Vladimir Putin

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Sono 29 le persone che potenzialmente possono candidarsi alle elezioni presidenziali russe del marzo 2024. Lo ha dichiarato sabato la Commissione elettorale centrale russa. Mentre i partiti ufficializzano i loro candidati, alla giornalista pacifista Yeketerina Duntsova è stata rifiutata la nomina a causa di errori preocedurali nell'invio della richiesta. Tra gli autocandidati c'è anche Vladimir Putin, la sua campagna firme è partita sabato.

Come funzionano le candidature alle elezioni in Russia

Restano pochi giorni ai cosiddetti "auto-nominati", coloro che non si legano ad alcun partito riconosciuto, per registrare il loro "gruppo di iniziativa", composto da almeno cinquecento persone che formalmente nominano il candidato e che poi gestiranno la raccolta delle firme. Il termine per presentaere il candidato è il 27 dicembre.

Chi sono i candidati alle presidenziali in Russia

I partiti politici ufficialmente riconosciuti hanno invece ancora qualche giorno di tempo, al massimo entro il primo gennaio, per nominare i propri candidati. Il Partito comunista russo, che si ritiene sia ancora una forza importante, nonostante tutto, ha nominato un legislatore veterano, Nikolay Kharitonov, 75 anni.

Tra i 29, c'è un legislatore della regione di Mosca, Boris Nadezhdin, nominato dal partito "Iniziativa civica". È noto come "candidato per la pace", poiché ha chiesto apertamente di porre fine all'"operazione militare speciale", la guerra con l'Ucraina.

Rifiutata la candidatura di Duntsova

Sempre sabato, la Commissione elettorale ha rifiutato di registrare il "gruppo d'iniziativa" di un'altra "candidata alla pace", Yekaterina Duntsova, giornalista della città di Rzhev. Volto poco noto fino a qualche mese fa, a fine novembre ha attirato l'attenzione dei media che l'hanno definita "la donna che sfida Putin". La Commissione ha riscontrato "numerosi errori procedurali" nei suoi documenti. Duntsova ha dichiarato che farà ricorso alla decisione della Commissione presso l'Alta Corte. Alcuni media hanno ipotizzato che Duntsova possa unire la sua capagna a quella di Nadezhdin, ma non ci sono ancora notizie ufficiali a riguardo. 

La raccolta firme di Putin

Formalmente, anche Vladimir Putin è autocandidato e deve ancora raccogliere le firme a suo sostegno. Sabato è iniziata ufficialmente la campagna di raccolta in diverse regioni.

Un pretendente, per diventare un candidato registrato, deve raccogliere almeno trecentomila firme in almeno quaranta Regioni russe, con non più di 7.500 firme da ogni singola Regione. È la Commissione poi a dare il via libera ai candidati o a sbarrare loro la strada per la corsa alle elezioni dal 15 al 17 marzo 2024.

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