Il rientro in patria verrà completato entro la fine dell'anno, ha annunciato il presidente francese Emmanuel Macron
La Francia sospenderà tutte le attività diplomariche e militari in Niger. Lo ha annunciato il presidente francese Emmanuel Macron in un'intervista televisiva indicando che i 1.500 soldati francesi presenti nel Paese africano interessato da un colpo di stato lo scorso 26 luglio faranno rientro in patria entro fine anno.
Poche ore prima il regime militare al potere a Niamey ha vietato il transito degli aerei francesi nel suo spazio aereo, seppur garantendo quello dei velivoli di altri Paesi.
A due mesi dal colpo di Stato, in Niger si trascina la situazione di stallo tra le autorità militari che hanno preso il potere e l'Ecowas, la Comunità degli Stati dell'Africa occidentale che ha imposto sanzioni al Paese.
L'organizzazione da tempo minaccia l'intervento militare affermando di aver definito tempi e modalità, ma lo scetticismo tra i Paesi del gruppo è dilagante in virtù dei rischi che un intervento comporterebbe per l'intera regione.
L'annuncio di domenica sera da parte di Macron del rientro dell'ambasciatore e dei soldati francesi dispiegati in Niger asseconda le richieste avanzate dal regime di Niamey.
All’inizio di agosto, la giunta aveva dato un mese alla Francia per ritirare le sue truppe definendo "illegale" il trattato bilaterale di cooperazione tra i due Paesi. Alla scadenza dell’ultimatum migliaia di nigerini hanno manifestato a favore della giunta e per l’espulsione delle truppe di Parigi davanti ai cancelli della base militare francese.