Prima fase delle elezioni per il Senato francese: 79.000 grandi elettori hanno eletto 170 dei 348 senatori che compongono la Camera Alta dell'Assemblea Nazionale francese. In affanno "Renaissance", il partito di Macron. Bene la sinistra a Parigi, perdono qualcosa repubblicani e centristi
I risultati delle elezioni parziali al Senato francese hanno confermato la stabilità della Camera Alta dell'Assemblée Nationale, controllata dalla destra, alleata con i centristi.
Domenica 24 settembre 79.000 grandi elettori hanno eletto 170 dei 348 senatori che compongono la Camera Alta dell'Assemblea: la prossima tornata per il Senato sarà nel 2026.
Come previsto, in affanno il movimento "Renaissance" del presidente Emmanuel Macron.
Sonia Backès, unico membro del governo in corsa, è stata infatti battuta al secondo turno dall'indipendentista Robert Xowie in Nuova Caledonia, mentre a Parigi il "campo largo" presidenziale ha perso l'unico seggio di cui disponeva, con la sconfitta di Julien Bargeton, senatore uscente.
Il Rassemblement National ritorna nell'emiciclo del Senato, grazie all'elezione di tre senatori del partito di Marine Le Pen.
Christopher Szczurek è stato eletto al Pas-de-Calais, Aymeric Durox nella Seine-et-Marne e Joshua Hochart nel Nord.
A Parigi, la sinistra unita ha conquistato otto dei dodici seggi in palio, portando in Senato - tra gli altri - l’ecologista Yannick Jadot e il comunista Ian Brossat.
Nella capitale, la destra divisa ha ottenuto solo quattro seggi: tre nella lista della senatrice uscente rieletta Catherine Dumas, sostenuta dall'ex ministra Rachida Dati e da Les Républicains (LR), e quello ottenuto dall'eurodeputata Agnès Evren, considerata una "battitrice libera".
Rieletto a Yvelines, per il sesto mandato, il repubblicano Gérard Larcher, 74 anni: probabile la sua riconferma come presidente del Senato.
L'elezione avverrà il 2 ottobre.
“Il Senato continuerà a essere l'essenziale contropotere alla democrazia”, ha dichiarato Larcher.
Repubblicani e Centristi perdono, ma...vincono
Dopo i risultati di domenica, i Repubblicani sono scesi da 145 a 139 senatori e l'Unione Centrista è scesa da 57 a 51, ma entrambe sono ancora in posizione dominante.
I Socialisti ottengono un buon risultato: salgono da 64 a 69 senatori.
Come detto, "Renaissance" del presidente Macron ha visto la sua ministra di Stato e Cittadinanza perdere il seggio al Senato della Nuova Caledonia e questo potrebbe costare a Sonia Backés anche il posto nel governo.
"Disconnessione del macronismo dalla realtà"
Il capogruppo de Les Républicains (LR), Bruno Retailleau, ha parlato al Senato di un “nuovo fallimento del Presidente della Repubblica”, dovuto alla “disconnessione del macronismo dalla realtà”.