Spesso considerato un populista, Berlusconi ha rivoluzionato il modo di fare la politica
Nato in una famiglia della borghesia milanese, il Cavaliere ha raggiunto il successo come imprenditore immobiliare prima di diventare un magnate dei media e prima di scendere in campo nella politica, fondando Forza Italia.
E’ rimasto sulla scena pubblica per 30 anni, vincendo tre elezioni politiche e cambiando il corso della politica italiana. Un successo, tuttavia, parzialmente offuscato da diversi scandali e passi falsi. Euronews ripercorre le tappe principali della sua carriera.
Il numero sorprendente di accuse
Berlusconi ha affrontato 36 processi - un record per un primo ministro italiano - spesso con accuse gravissime come associazione mafiosa, corruzione e prostituzione minorile.
L'unica condanna definitiva però è arrivata per frode fiscale, nel 2013. Viene espulso dal Parlamento, perdendo l’ambito titolo di "Cavaliere del Lavoro".
Ha spesso accusato i pubblici ministeri di essere "comunisti" e "politicizzati".
La grande prima vittoria elettorale
Berlusconi vinse le sue prime elezioni nel 1994, appena quattro mesi dopo aver fondato il suo partito, Forza Italia.
Fu una doppia vittoria: aveva sconfitto la grande coalizione di centro sinistra, favorita e più numerosa, e, allo stesso tempo, riportò in auge quel centrodestra sconvolto dal gigantesco scandalo di corruzione che nel 1992 l'aveva quasi spazzato via.
Il gigante della comunicazione
Il successo politico di Berlusconi è stato in gran parte dovuto alle sue capacità comunicative.
Il patron di Fininvest, poi diventata Mediaset, rivoluzionò il modo di fare politica, con convention elettorali studiati nei minimi dettali, tanto da sembrare sceneggiature. I suoi discorsi televisivi erano sempre scanditi da slogan e memorabili come "Sono il presidente operaio" o "L'amore ha sempre la meglio sull'odio e sull'invidia.
Gli avversari, e non solo quelli politici, lo hanno sempre accusato di usare il suo impero mediatico, le televisioni e i giornali, per la propaganda politica, portando a chiedere leggi più severe sul conflitto di interessi. Leggi che tuttavia con nessun governo, di sinistra o di destra, hanno visto la luce.
Personalizzazione della politica
La discesa in campo di Berlusconi è un mini sisma per la politica italiana che vedrà nascere nuovi schieramenti: quello pro-Berlusconi e l' anti-Berlusconi.
Uno degli inni ufficiali del suo partito si intitolava “Meno male che Silvio C’è”. Tutto il suo partito si è sempre identificato in lui e si è sempre stretto attorno alla sua leadership. Nonostante i vari problemi di salute degli ultimi decenni, Berlusconi non ha mai nominato ufficialmente un successore ed è difficile immaginare, ora, un futuro per Forza Italia senza di lui.
Unico premier italiano a portare a termine un mandato
Berlusconi è stato l'unico premier, nella storia repubblicana d'Italia, ad essere rimasto in carica per cinque anni consecutivi, fino alla fine effettiva del suo mandato dal 2001 al 2006.
Questo non è bastato per conquistare un secondo mandato consecutivo. Nel 2006 perse le elezioni contro il suo acerrimo rivale Romano Prodi.
Unendo il nord al sud, Berlusconi è riuscito nella difficilissima impresa di fare una coalizione con la Lega nord e Alleanza nazionale, ora Fratelli d'Italia.
Un rapporto spesso travagliato che però ha portato a diversi successi elettorali. I due partiti sono ancora oggi alleati nel governo di Giorgia Meloni. Una liaison lunga e rara, vista l'estrema volatilità della politica italiana.
AC Milan
Tra media e politica, l’altro grande amore di Silvio Berlusconi fu il calcio. Comprò il Milan riportandolo in vetta alla Serie A e nelle glorie della Champions League cinque volte. In Italia ha vinto più titoli di qualsiasi altro proprietario di una squadra di calcio. Oggi è il patron del Monza.