Almeno due ordigni sono stati fatti detonare dagli sminatori della Marina romena. Lo stesso era già accaduto in Turchia. "Pericolo soprattutto per i mercantili"
Non è solo dal cielo che la guerra in Ucraina rischia di debordare oltreconfine.
Una mina navale di 50 centimetri di diametro è stata fatta detonare dagli sminatori della marina romena.
L'ordigno, in dotazione all'esercito ucraino, era alla deriva nel Mar Nero, con tutti gli elementi esplosivi attivi: le correnti lo stavano portando verso le coste romene, prima che la nave "Constantin Bălescu", che pattuglia quel tratto di mare, la intercettasse.
Gli specialisti militari si sono avvicinati alla mina a bordo di un'imbarcazione leggera; dopo averne identificato il tipo, si sono immersi per neutralizzarla, applicandovi 4 kg di esplosivo e facendola poi detonare a distanza.
"È una mina proveniente dall'Ucraina, in uso dal 2020" ha spiegato alla nostra corrispondente il comandante dei sommozzatori addetti allo sminamento Cătălin Gherghinescu. "Stiamo parlando di mine di piccole dimensioni, utilizzate contro le navi di superficie: hanno un carico esplosivo di 20 chilogrammi, e sono di colore nero, per cui se il mare è agitato possono non essere individuate".
Non si tratta, in realtà di un'incidente isolato.
La marina turca ha già intercettato almeno due ordigni nelle coste al nord-est del paese, e almeno un secondo ordigno è già stato fatto detonare dalla Marina romena, i cui ufficiai si aspettano che nei prossimi giorni altre mine, trasportate dalle correnti, raggiungano le loro acque territoriali.
"Queste mine - spiega il Comandante della "Constantin Bălescu" - si sono staccate da una diga e c'è un pericolo reale per la navigazione nella zona".
Il rischio maggiore al momento riguarda le navi mercantili, che per via delle loro dimensioni non hanno la capacità di individuare le mine in tempo utile per aggirarle.
Per questo, gli sminatori della marina romena, che si aspettano che altre mine raggiungano le sue acque territoriali, rimarranno di pattuglia in zona.
Nel frattempo, un'allerta è stato diffuso a tutte le navi nel Mar Nero affinché rafforzino le attività di sorveglianza radar e visiva