Tunisia: Isil rivendica strage sul bus: "siamo stati noi"

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L’Isil ammette la paternità dell’attentato di Tunisi contro il bus con a bordo agenti della guardia presidenziale. A sottolineare la veridicità del

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L’Isil ammette la paternità dell’attentato di Tunisi contro il bus con a bordo agenti della guardia presidenziale.

A sottolineare la veridicità del messaggio il fatto che questo abbia descritto nei particolari sia l’azione che l’attentatore kamikaze. Si tratta di Abou Abdallah Tounsi, ritratto anche in un fotogramma. Il messaggio si conclude con una minaccia agli agenti delle forze dell’ordine e ai militari di continuare fino a che non verrà ristabilita la Sharia islamica.

La Tunisia ha dichiarato lo stato di emergenza con il coprifuoco nella capitale Tunisi.

Così il premier Habib Essid che ha chiesto al paese una risposta unitaria contro il terrorismo: “Vorrei ricordare che la lotta contro il terrorismo non è solo competenza del governo, delle forze di sicurezza o dell’esercito, ma che si tratta di una responsabilità nazionale e la gente deve comprendere che il nostro Paese è in pericolo. Dobbiamo essere uniti”.

L’attentatore si è fatto esplodere all’interno del pullman impiegando uno zaino o una cintura contenente 10 chili di esplosivo militare. La polizia scientifica è riuscita a identificare 12 delle 13 vittime grazie all’analisi delle impronte digitali. Ancora ignota l’identità del tredicesimo cadavere, che potrebbe essere quasi certamente quello del kamikaze.

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