Messa a Notre Dame. Parigi piange i suoi morti ma scende in strada senza paura

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Di Andrea Neri
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Domenica 15 novembre, primo dei 3 giorni di lutto nazionale dichiarati dalla Francia a seguito degli attentati di venerdì sera. Alle 18 nella

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Domenica 15 novembre, primo dei 3 giorni di lutto nazionale dichiarati dalla Francia a seguito degli attentati di venerdì sera. Alle 18 nella cattedrale di Notre Dame, l’Arcivescovo di Parigi celebra una messa in memoria delle vittime. Ci sono più di 1.500 persone. La chiesa è piena, la gente ascolta in silenzio sul sagrato, in Piazza Giovanni Paolo II, a bordo Senna.

“Siamo qui per raccoglierci, per mandare un pensiero a questi ragazzi, a questi giovani e anche a tutti i feriti che sono tra la vita e la morte. Ed è soprattutto per non cedere all’odio o alla tentazione di rifiutare l’altro” dice una donna.

“Ho percepito un profondo senso di umanità, nonostante qui non ci siano solo cattolici o persone dello stesso credo, questa funzione ha riunito tutti. Una grande dimostrazione di rispetto e un grande senso della comunità” racconta un ragazzo irlandese.

La grande messa, così come il raduno spontaneo alla Place de la Republique e le strade, i bar della città brulicanti di gente, sono stati il segno, in una domenica in cui lo stordimento e la paura avrebbero potuto prevalere, che Parigi è ferita ma non abbattuta.

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Sabato mattina le strade della capitale erano, come di consueto, semivuote. All’indomani di un massacro come quello di venerdì 13 novembre ci si sarebbe potuti aspettare che la titubanza e la paura spingessero i parigini a restare in casa per il resto della giornata. Invece nel pomeriggio la città è tornata ad animarsi. Una tendenza che domenica 15 novembre è divenuta del tutto evidente. Passeggiando in città era palpabile la sensazione che i residenti fossero scesi in strada, al bar, nei caffè e nei ristoranti proprio perché era appena successo quel che è successo.

Valerie Gauriat, una degli inviati di euronews a Parigi: “La messa a Notre Dame è stato un momento di preghiera e di unione con misure di sicurezza eccezionali. Non tutti hanno potuto assistere alla grande messa ma anche sul sagrato della cattedrael la gente ha risposto all’appello dell’Arcivescovo alla tolleranza, a non cedere all’odio”.

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