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Turchia, il sindaco di Istanbul İmamoğlu accusato di 142 reati: rischia 2.430 anni di carcere

Palazzo di giustizia di Caglayan
Palazzo di giustizia di Caglayan Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Anil Can Tuncer & Euronews
Pubblicato il
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İmamoğlu, figura di spicco dell'opposizione e considerato un rivale del presidente Erdoğan, è stato arrestato a marzo con l'accusa di aver guidato un'organizzazione criminale, aver accettato tangenti e commesso estorsioni

Il sindaco di Istanbul, Ekrem İmamoğlu, attualmente in carcere, è stato accusato di 142 reati legati alla corruzione e alla criminalità organizzata e rischia una condanna fino a 2.430 anni di reclusione, come richiesto dalla procura cittadina nell'atto d'accusa.

İmamoğlu, figura di spicco dell'opposizione e considerato da molti il principale rivale del presidente Recep Tayyip Erdoğan, è stato arrestato a marzo insieme a diversi funzionari municipali accusati di aver gestito un'organizzazione criminale, aver accettato tangenti, estorsione e turbativa d'asta.

Il sindaco ha fermamente respinto tutte le accuse.

I critici ritengono che le accuse siano motivate da ragioni politiche volte a indebolire la principale opposizione e il suo arresto ha scatenato la più grande ondata di proteste pubbliche in Turchia degli ultimi dieci anni.

Il sindaco di Istanbul e candidato del Partito popolare repubblicano Ekrem İmamoğlu si rivolge ai sostenitori davanti al municipio di Istanbul, 1° aprile 2024.
Il sindaco di Istanbul e candidato del Partito popolare repubblicano Ekrem İmamoğlu si rivolge ai sostenitori davanti al municipio di Istanbul, 1° aprile 2024. AP Photo

Il procuratore capo Akın Gürlek ha dichiarato che l'atto d'accusa è lungo 3.900 pagine e cita 402 indagati, tra cui İmamoğlu come principale sospettato, secondo quanto riportato dai media turchi.

İmamoğlu è stato accusato di aver organizzato un gruppo criminale, di 12 capi d'imputazione per corruzione, sette per riciclaggio di denaro e altri sette per frode.

Inoltre, è ritenuto responsabile di diversi reati presumibilmente commessi da altri, tra cui corruzione, frode e manipolazione di appalti.

La data del processo dovrebbe essere fissata una volta che il tribunale avrà formalmente accettato l'atto di accusa. Se riconosciuto colpevole di tutti i capi d'imputazione, potrebbe essere condannato a 2.430 anni di carcere.

"Questo caso non è legale, è puramente politico. Il suo obiettivo è fermare il Partito popolare repubblicano, che è arrivato primo alle ultime elezioni, e bloccare il suo candidato alla presidenza", ha dichiarato il presidente del partito, Özgür Özel, su X.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan mostra un documento firmato a un summit a Sharm El Sheik, 13 ottobre 2025
Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan mostra un documento firmato a un summit a Sharm El Sheik, 13 ottobre 2025 AP Photo

"Quello che è successo oggi è un palese intervento giudiziario nella politica democratica e nell'esito delle future elezioni".

Il caso di corruzione è uno dei numerosi procedimenti legali che vedono coinvolto İmamoğlu.

Il mese scorso, i pubblici ministeri hanno presentato accuse di spionaggio contro di lui in relazione a un'indagine sulla sua campagna politica e su un uomo d'affari arrestato a luglio con l'accusa di aver condotto attività di intelligence per conto di governi stranieri.

İmamoğlu è accusato di aver trasferito dati personali dei residenti di Istanbul per ottenere finanziamenti internazionali per la sua campagna. Il sindaco ha respinto le accuse definendole "assurde".

Altri procedimenti in corso includono accuse di aver insultato membri del Consiglio elettorale supremo, minacce e insulti rivolti al procuratore capo e accuse di falsificazione di diplomi e documenti.

Manifestazione a sostegno del sindaco di opposizione di Istanbul Ekrem İmamoğlu, attualmente in carcere, Istanbul, 26 ottobre 2025.
Manifestazione a sostegno del sindaco di opposizione di Istanbul Ekrem İmamoğlu, attualmente in carcere, Istanbul, 26 ottobre 2025. AP Photo

I critici considerano questi procedimenti giudiziari, insieme a quelli contro altri sindaci e funzionari del principale partito di opposizione, il Partito popolare repubblicano, come parte di una più ampia repressione seguita al forte risultato ottenuto nelle elezioni locali dello scorso anno.

Diversi comuni amministrati dal partito hanno subito ondate di arresti nel corso dell'anno.

Il governo respinge le accuse, insistendo sul fatto che la magistratura è indipendente e che le indagini sono incentrate sulla corruzione o altri illeciti.

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