“L’indebolimento dell’efficacia della Consulta mette a rischio la democrazia, i diritti umani e lo Stato di Diritto in Polonia”. Dopo quasi due mesi
“L’indebolimento dell’efficacia della Consulta mette a rischio la democrazia, i diritti umani e lo Stato di Diritto in Polonia”. Dopo quasi due mesi di analisi è arrivato il parere della Commissione di Venezia, l’organismo del Consiglio d’Europa, chiamato a esprimersi sulla riforma della Corte Costituzionale avanzata dal neo Governo polacco di Beata Szydlo.
La riforma della Consulta polacca, bocciata dallo stesso organismo, prevede attraverso l’aumento dei suoi componenti il prolungarsi dei tempi di decisione con relativa perdita di incisività e di controllo sull’operato dell’esecutivo.
Per la Commissione di Venezia il testo viola i principi democratici. Parere, che seppure atteso, è stato prontamente criticato dal Governo di Varsavia.
“Siamo pronti ad accogliere tutte le osservazioni in modo razionale. Alcune delle raccomadazioni fatte eccedono i limiti di competenza della Commissione di Venezia e non apportano nessuna novità al dibattito in corso” ha dichiarato Konrad Szymanski, Viceministro degli esteri polacco.
Il parere della Commissione di Venezia era stato richiesto dalla Commissione europea che a gennaio ha avviato, per la prima volta nella storia dell’Unione europea, un’indagine sul rispetto dello Stato di diritto in Polonia. I cui risultati saranno resi noto dopo Pasqua. Dallo scorso ottobre dopo la vittoria elettorale del Partito nazionalista di Diritto e Giustizia, la Polonia vive mesi di manifestazioni e proteste.
A preoccupare Bruxelles non è soltnato la divisione dei poteri, ma anche la libertà di informazione, oggi sotto minaccia.