Auschwitz: quasi ultimati i lavori di restauro e conservazione

Auschwitz: quasi ultimati i lavori di restauro e conservazione
Di Euronews
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In vista del 75° anniversario della liberazione del campo, avvenuto il 27 gennaio del 1945 ad opera dell'Armata Rossa, sono quasi finiti i lavori di conservazione degli edifici dove furono uccise circa 1 milione e 100 mila persone. Il Museo: "Auschwitz ci interroga sul futuro che vogliamo costruire"

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I lavori di restauro del campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia, sono quasi ultimati in vista del 75esimo anniversario della sua liberazione, che cadrà il 27 gennaio del 2020.

Istituito nel '40 dalla Germania Nazista, si stima che tra le sue mura furono uccise oltre 1 milione e 100 mila persone: ebrei, soprattutto, ma anche zingari, prigionieri politici e omosessuali.

L'opera di ripristino delle pareti del campo, costruito in una zona umida spesso con mattoni usati, è molto complicata.

"Ogni edificio del campo è stato costruito a strati, uniti a malapena tra di loro - spiega Andrezej Cyran, esperto di conservazione del Museo di Auschwitz - volevamo conservare tutto in modo che il nostro intervento non fosse percepibile".

Ogni giorno, una squadra di restauratori lavora su migliaia di oggetti posseduti dai prigionieri, al fine di preservarli nello stato esatto in cui sono stati trovati e mantenere la loro autenticità.

"Gli oggetti rimasti nel campo erano in condizione di grande usura - spiega Aleksandra Papis, capo del dipartimento di Studi sulla Conservazione del museo - essendo stati usati molto dai loro proprietari. Spesso sono stati realizzati con materiali di cui non conosciamo la composizione, quindi il primo passo è identificare ciò con cui abbiamo effettivamente a che fare per capire come conservarlo al meglio ".

Secondo il direttore del museo di Auschwitz la conservazione del campo non è solo un importante dovere storico, ma è fondamentale per il futuro del mondo: "Auschwitz non è un luogo della memoria nel senso che ci invita a volgere lo sguardo verso il passato - afferma il direttore del museo di Auschwitz Piotr Cywinski - No, questo è un posto che ci interroga sul futuro che vogliamo costruire. E se capiamo questo sarà un segno importante per il futuro. questa è la ragione per cui preservarne l'autenticità non ha prezzo".

Il 27 gennaio del 2020 saranno 75 anni dalla sua liberazione ad opera dell'Armata Rossa. Per le celebrazioni saranno presenti molti tra di capi di stato e di governo. Siederanno accanto ai 120 sopravvisuti ancora in vita dello sterminio di Auschwitz.

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