Ponte, ex ad Spea "nel 2006 dissero era stato rimesso a nuovo"
Galatà, 'con i lavori negli anni Novanta'
Diritti d'autore
Di ANSA
Pubblicato il
Condividi
Commenti
euronews pubblica le notizie d'ansa ma non interviene sui contenuti degli articoli messi in rete. Gli articoli sono disponibili su euronews.com per un periodo limitato.
(ANSA) - GENOVA, 21 NOV - "Nel 2006 mi dissero che il ponte
Morandi era stato rimesso a nuovo con i lavori degli anni
Novanta". E' quanto ha detto in aula Antonino Galatà, ex
amministratore delegato di Spea, la controllata che si occupava
delle manutenzioni per Aspi, nel corso del processo per il
crollo del viadotto (14 agosto 2018, 43 vittime).
Nel corso dell'esame è emerso che nel 2010 in Spea lavoravano
500 persone di cui 150 nel settore vigilanza: la società non
incrementò mai il personale addetto ai controlli. "Nel 2018 - ha
detto Galatà - in Spea lavoravano 700 persone perché avevano
acquisito una nuova struttura ma il personale addetto alla
vigilanza era da sempre di 150 persone. Ho sempre cercato di
fare in modo che il sistema azienda funzionasse". Da ad "ho
fatto comprare le macchine fotografiche, ho potenziato gli
autoveicoli, introdotto i tablet fino al progetto dei droni".
Dei controlli co i droni "nel 2014 se ne cominciò a parlare ma
mi dissero che la qualità delle immagini non portava all'epoca
valore aggiunto".
Dei controlli "sapevo che venivano fatte le prove
riflettometriche - ha concluso - periodiche nel senso che i
tecnici che lavoravano con me ritenevano corretta la cadenza.
L'ingegner Nebbia mi disse che in alcune aree si poteva comunque
accedere attraverso delle botole e che il rilievo esterno era
affidabile, quindi la sorveglianza era valida".
Oggi ha finito l'esame Marco Vezil, l'ex ingegnere di Spea
che registrava gli incontri. "Nessuno abbassava i voti
sistematicamente, a piacere. Nessuno ha mai imposto a qualcun
altro di abbassarli", ha detto. Domani proseguirà l'esame di
Galatà che è l'ultimo degli imputati a farsi interrogare.
(ANSA).
Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi
Commenti