Caldo, nuove linee guida della Puglia per medici, Comuni e enti

Decisione dopo l'aumento delle chiamate al 118
Decisione dopo l'aumento delle chiamate al 118
Di ANSA
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(ANSA) – BARI, 23 LUG – La morsa del caldo non abbandona la
Puglia e visti i picchi anche di 45 gradi in alcune aree, la
Regione ha deciso di intervenire aggiornando le disposizioni
sulla gestione dei cittadini anziani e fragili. La decisione è stata adottata anche dopo l’aumento di numero
di chiamate alle centrali operative del 118, nonché del
conseguente ricorso al pronto soccorso, soprattutto da parte dei
pazienti fragili ed anziani, anche provenienti da strutture
socio-sanitarie. La popolazione maggiormente a rischio – evidenzia la Regione – è composta da anziani, bambini da 0 a 4
anni, diabetici, ipertesi, sofferenti per malattie venose e
renali, non autosufficienti, per chi è sottoposto a trattamenti
farmacologici. Occorre, quindi, “sensibilizzare particolarmente gli
operatori sanitari e le persone più a contatto con gli anziani
(medici di famiglia, infermieri delle case di riposo, Residenze
socio assistenziali, assistenti sociali dei distretti sanitari),
per attivarsi nei confronti degli anziani sopra i 75 anni, o con
patologie croniche invalidanti o in condizioni di solitudine,
per prevenire l’insorgenza di quadri clinici che poi richiedano
l’ospedalizzazione”, si legge. “Devono essere verificate, oltre le norme comportamentali, il
corretto uso della terapia ed il suo eventuale aggiustamento,
nonché l’attivazione dell’Assistenza domiciliare integrata,
l’assistenza domiciliare integrata medica e i supporti
infermieristici e assistenziali sociali garantiti dai Distretti
sociosanitari e dai Comuni”. Sono state previste cinque linee di azione. L’assessore alla
Salute Rocco Palese ringrazia tutti coloro che si adopereranno
all’attuazione delle disposizioni regionali “nella piena
consapevolezza che la collaborazione in particolare dei Comuni,
della Protezione civile e dell’assistenza territoriale, potrà
essere determinante alla riduzione del ricorso all’assistenza
ospedaliera”. (ANSA).

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