Morta nel pozzo: Corte d'Appello conferma maltrattamenti marito

(ANSA) – RAVENNA, 12 MAR – Prima maltrattata tra vessazioni,
ingiurie e botte. E poi gettata in un pozzo vicino alla casa
coniugale a Passogatto di Lugo, nel Ravennate. E se per la
seconda imputazione il marito è già stato condannato in via
definitiva a 23 anni e mezzo di carcere, per la prima, il 49enne
lughese Marco Cantini nei giorni scorsi – come riferito dal
Resto del Carlino – si è visto confermare in appello la condanna
a due anni di reclusione.
Le accuse risalgono alle settimane che aveva preceduto
l’omicidio della moglie, la 21enne di origine cubana Yanexy
Gonzales Guevara. La ragazza era scomparsa il 21 agosto 2008: il
suo cadavere era stato ritrovato dai carabinieri 12 giorni dopo.
A lungo si era ipotizzato anche un suicidio anomalo dato che sul
corpo non erano stati trovati segni di morte violenta; inoltre
l’imputato non aveva mai confessato.
In primo grado Cantini era stato assolto e scarcerato. Alla
condanna definitiva nel gennaio 2018 in Cassazione-bis, si era
arrivati dopo cinque gradi di giudizio. Di quei fatti, resta
dunque in piedi il solo capitolo dei contestati maltrattamenti:
per l’accusa, l’omicidio era maturato proprio come epilogo delle
vessazioni domestiche. E cioè privare la consorte dei mezzi
economici, impedirle di vedere la figlia, cancellarle il volo di
ritorno da Cuba, staccare le utenze e razionarle il cibo tanto
che lei si trovava costretta ad andare da amici perché nel suo
frigorifero c’erano solo yogurt e pollo. Obiettivo: costringerla
a lasciare l’abitazione. La difesa ha annunciato ricorso.
(ANSA).