Terrorismo: diffusione propaganda jihadista, arrestato albanese

Bloccato dalla Polizia a Lecce
Bloccato dalla Polizia a Lecce
Di ANSA
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(ANSA) – LECCE, 21 LUG – Gli agenti della Digos di Lecce
hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare
degli arresti domiciliari disposta dal gip di Lecce su richiesta
della Dda della locale Procura della Repubblica, nei confronti
di un 49enne albanese residente a Galatina, per il reato di
istigazione a delinquere e apologia, aggravati dalla finalità di
terrorismo e dall’uso di strumenti informatici. L’attività d’indagine, coordinata dal Servizio per il
Contrasto all’Estremismo e Terrorismo Esterno della Direzione
Centrale della Polizia di Prevenzione, ha preso avvio nel 2018 a
seguito di una segnalazione del comparto intelligence e avrebbe
consentito di ricostruire il percorso di radicalizzazione
intrapreso dall’arrestato che, nel corso degli anni, avrebbe
maturato – secondo l’accusa – una profonda adesione alle
ideologie estremiste islamiche, denotando un cambiamento
radicale nel modo di vivere. Le attività tecniche – spiegano gli investigatori – avrebbero
fatto emergere, fra le altre cose, come l’albanese avesse
maturato una profonda avversione per le leggi italiane e lo
stile di vita occidentale e che sarebbe stato impegnato a
diffondere nel web numerosi contenuti di propaganda jihadista,
tra cui foto che lo ritraevano con il vessillo dell’Isis, e
avrebbe intrattenuto nel contempo rapporti con elementi di
rilievo del terrorismo internazionale già emersi in indagini di
settore condotte all’estero. Durante l’operazione, che ha portato anche all’esecuzione di
analoga misura cautelare nei confronti di un 29enne italiano,
estraneo agli ambienti del radicalismo islamico, per detenzione
illegale di arma da fuoco e reati inerenti agli stupefacenti, è
stato sequestrato materiale informatico su cui verranno
effettuati ulteriori approfondimenti investigativi. Gli elementi di indagine raccolti in ordine ai reati
ipotizzati hanno consentito alla procura della Repubblica di
avanzare richiesta di misura cautelare nei confronti dei due che
il gip ha accolto emettendo ordinanza dispositiva degli arresti
domiciliari con braccialetto elettronico, disponendo,
medio-tempore (in attesa della disponibilità del dispositivo) la
misura della custodia cautelare in carcere. (ANSA).

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