Arresti per usura, anche a invalido per funerale madre

Operazione Hirudo, sanguisuga, polizia e guardia finanza Terni
Operazione Hirudo, sanguisuga, polizia e guardia finanza Terni
Di ANSA
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(ANSA) – TERNI, 03 NOV – C‘è anche un pensionato invalido,
costretto a chiedere un prestito per pagare il costo (3 mila
euro) del funerale della madre, tra le presunte vittime di nove
episodi di usura, avvenuti tra il 2018 e l’aprile scorso,
contestati da polizia e guardia di finanza a cinque persone
arrestate oggi tra Terni e Roma nell’ambito dell’indagine
ribattezzata “Hirudo” (dal latino sanguisuga). In carcere sono finiti un trentunenne di Terni e un
cinquantaseienne di Roma, mentre ai domiciliari si trovano una
sessantacinquenne e un quarantanovenne, ternani, e un
cinquantacinquenne, anche lui residente nella capitale, fratello
dell’altro romano. Secondo quanto riferito nel corso di una
conferenza stampa dagli inquirenti, i primi due avrebbero ideato
e progettato il sistema usurario, fungendo di fatto “da banca”,
nonostante i propri profili economici apparentemente irrisori o
da nullatenenti. La donna, di professione consulente amministrativa, avrebbe
invece avuto il ruolo di intermediaria tra gli stessi e vittime.
Alcune di loro sarebbero state invitate a fare investimenti in
aste di gioielli per le quali si prospettavano guadagni rapidi e
proficui, ma quando le operazioni non andavano a buon fine, le
vittime erano costrette a tentare di recuperare il capitale
investito ricorrendo agli usurai. Un paio di imprenditori – è emerso sempre dall’indagine – hanno invece chiesto dei prestiti per far fronte ad una crisi di
liquidità e sono stati poi costretti a versare rate settimanali
o mensili. “Gli arrestati non guardavano né al cuore né al portafoglio
delle persone strozzate” ha detto il procuratore capo di Terni,
Alberto Liguori. Il questore Bruno Failla e il comandante provinciale della
guardia di finanza, Livio Petralia, hanno evidenziato la
“collaborazione” nel far emergere, in un periodo di particolare
crisi per famiglie e imprese, “un fenomeno così gravoso”. Sono state in tutto 1.400 le operazioni passate al setaccio,
per un giro d’affari totale di circa un milione 600 mila euro.
(ANSA).

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