Nei prossimi anni l'Unione Europea impiegherà trilioni di euro per rilanciare l'economia. C'è bisogno di attenzione per evitare fenomeni di corruzione
L'avvio della Procura europea segna un passo importante nella lotta alla corruzione nella unione europea.
Il nuovo organismo guidato dall'ex procuratore anticorruzione rumeno Laura Codruta Kövesi avrà il diritto di indagare e perseguire i crimini negli Stati membri partecipanti indipendentemente dalle autorità nazionali.
Cosi' Laura Codruta Kövesi, procuratore capo europeo: "Oggi abbiamo registrato i primi casi. I primi sono arrivati dalla Germania e dall'Italia. I nostri procuratori europei delegati continueranno le loro indagini. Siamo pronti a indagare sui crimini che ricadono sotto la nostra giurisdizione".
Ma l'assetto dell'organizzazione non è completo, poiché l'euroscettico governo sloveno si è rifiutato di nominare un procuratore delegato per l'EPPO. Questo è un segno di mancanza di cooperazione secondo il procuratore capo Kövesi: "È ovvio che non possiamo occuparci di tutti i casi della Slovenia, ma così facendo il governo sloveno ci ha messo in una situazione molto difficile perché questo significa che non aumenteremo il livello di protezione. Esso anzi diminuirà. L'EPPO non è stato creato per poccuparci di una singola tipologia di casi da una sola nazione".
5 Stati membri (Ungheria, Irlanda, Polonia, Svezia e Danimarca) hanno deciso di non partecipare all'EPPO. La Commissione europea li esorta ad aderire, soprattutto perché nei prossimi anni verranno rilasciati 1,8 trilioni di euro di denaro fresco per rilanciare l'economia europea.
Dice Didier Reynders, Commissario europeo per la giustizia: "Si andrà più veloce con più soldi e maggiore flessibilità, ma ci sono più rischi. Dobbiamo convincere i nostri partner che è molto importante proteggere il bilancio dell'UE e il bilancio dei contribuenti".
La Procura europea prevede di indagare su almeno 3000 casi nei prossimi anni.