Berlino, arte. Dopo l'epidemia, una mostra esplora un futuro più sostenibile

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Di Stefania De Michele
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L'esposizione "Down to Earth" al museo Martin Gropius Bau: 50 artisti per raccontare la sostenibilità

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L'arte è visionaria per definizione: il non luogo del pensiero che - nel caso della mostra al museo Martin Gropius Bau di Berlino - immagina un cambiamento permanente, che porti a un mondo sostenibile.
Il primo impatto dell'esposizione "Down to Earth" è singolare: i visitatori si trovano di fronte una pozza d'acqua, con tracce e resti di ciò che l'uomo lascia per terra.
È un forte richiamo al mondo esterno, dove l'acqua è spesso sporca, piena di mozziconi di sigaretta e di rifiuti di plastica.
L'artista berlinese Kirsten Pieroth ha raccolto l'acqua all'inizio di quest'anno nel quartiere Neukölln della capitale tedesca e l'ha spostata nelle sale del museo.

La mostra sostenibile che guarda alla complessità della vita

Tino Sehgal, curatore della mostra: "Viviamo in questo mondo. Non possiamo continuare ad andare avanti come nel XIX° e XX° secolo, quando non vivevamo davvero sulla Terra, ma la usavamo come se le risorse fossero illimitate ".

Il Pianeta e la natura in tutte le sue forme sono l'archetipo, colto in varie declinazioni nelle foto di Jean Painlevé, scatti che trasmettono l'incredibile complessità della vita. Ma gli organizzatori volevano anche che la mostra fosse sostenibile.

"Anche noi emettiamo CO2. Una mostra come questa emette CO2 - commenta Tino Sehgal - E quando (il responsabile della mostra) Thomas Oberender mi ha chiesto di partecipare, gli ho detto: 'Dobbiamo valutare il nostro impatto d'uso'. Ed è per questo che non usiamo elettricità e che tutti i partecipanti sono venuti qui in treno".

Come possiamo cambiare il modo in cui lavoriamo, mangiamo, viaggiamo o facciamo mostre? È la domanda a cui oltre 50 autori che aderiscono a "Down to Earth" cercano di dare una risposta artistica. Oltre all'arte, ci saranno anche conferenze e workshop, incentrati sulla sostenibilità.

Nel tweet: "Pozzanghere e terra viva, concetti di conoscenza e incontri alternativi: "Giù sulla Terra", parte della serie di programmi Immersion @blnfestspiele, inaugurata ieri al Gropius Bau. Il progetto sul clima, l'arte e il discorso durerà fino al 13 settembre 2020. http://berlinerfestspiele.de/downtoearth "

Pandemia, come possiamo cambiare?

La mostra è stata pianificata da oltre un anno, ma ha assunto un nuovo significato con l'emergenza Covid-19.
L'epidemia ha causato perdite di vite umane e disordini economici, ma ha anche dimostrato che una società più sostenibile è possibile, dice Sehgal.

L'opera d'arte "Malleable Regress" è incentrata sul carico di gomma affondato con una nave al largo dell'isola indonesiana di Giava più di cento anni fa.

L'installazione "Possibly the reality" mostra una pietra stampata in 3D al centro di una grande stanza. Le pareti sono coperte dai dati necessari per stampare la pietra.

Un'intersa sala della mostra è dedicata all'installazione senza nome dell'attivista e artista russa. Joulia Strauss. Un grande serpente di stoffa giace sul pavimento. Attraverso piccole aperture si può vedere la vita quotidiana delle popolazioni indigene di tutto il mondo. Strauss, che proviene da una comunità indigena in Russia, rimarca il fatto che la pandemia ha colpito più duramente le popolazioni indigene. 

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Joulia StraussAP Photo

La mostra "Down to Earth" è stata inaugurata giovedì (13 agosto) e durerà fino al 13 settembre 2020. L'esposizione sarà aperta al pubblico sino al 13 settembre 2020.

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