Stato dell'Unione: Il rilancio dell'economia Ue parte dal lavoro

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Di Stefan Grobemaria irene giuntella
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In questa edizione: Dipendenti di vari settori sono scesi in piazza per esprimere la loro preoccupazione di perdere il lavoro. L'Ue è preoccupata per le leggi d'emergenza ungheresi. Intervista a Patrick Gaspard della Fondazione Open Society.

In questa edizione:

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Questa settimana ci sono grandi speranze per gli europei desiderosi di uscire dall'isolamento.

Il sogno delle vacanze estive potrebbe alla fine diventare realtà.

La Commissione Europea ha presentato proposte per una riapertura graduale delle frontiere e delle destinazioni turistiche.

Sempre con molte misure di sicurezza, ma con il chiaro obiettivo di consentire ai cittadini di godersi l'estate.

Ovviamente è forten anche la  preoccupazione per milioni di persone che lavorano nel settore del turismo:

"Hanno urgentemente bisogno di lavorare e sono tutti disposti a tornare al lavoro. Questo è importante per tutti perché l'intera economia europea dipende dalla capacità di far ripartire il lavoro" ha affermato Thierry Breton, commissario europeo per il Mercato interno.

Gli scienziati avvertono pero' che una fine prematura dei lockdown potrebbe aumentare il rischio di una seconda ondata di infezione.

Finora le persone hanno dimostrato molta responsabilità e comprensione per i lockdown, ora c'è una forte pressione per rilanciare l'economia.

Dipendenti di vari settori sono scesi in piazza per esprimere la loro preoccupazione di perdere il lavoro: l'industria del turismo è solo uno di questi.

Sembra crescere anche la disuguaglianza in Europa.

"Ciascun Paese Ue ha un quadro fiscale diverso, quindi anche il ricorso agli aiuti di Stato è molto diverso da uno Stato membro all'altro. E ciò che iniziamo a osservare ora è una mancanza di condizioni di parità nel mercato unico" ha dichiarato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

Ue: stato di diritto a rischio in Ungheria

Questa settimana il Parlamento Europeo ha sentito, ancora una volta, la necessità di discutere dei diritti civili in Ungheria.

Il dibattito si è focalizzato sulle norme di emergenza ungheresi che prevedono potenziali pene detentive per le persone che il governo ritiene diffondano false informazioni sul Coronavirus.

Bruxelles ritiene che il diritto alla libertà di espressione sia sotto attacco.

"La criminalizzazione di affermazioni o diffusione di informazioni false relative alla crisi non è chiaramente definita ed è accompagnata da sanzioni severe. Questo solleva preoccupazioni per quanto riguarda la certezza del diritto e può avere un effetto agghiacciante sulla libertà di espressione" ha affermato Vera Jourova, commissaria per i Valori e la trasparenza.

Le persone vulnerabili sono le più colpite dalla crisi

Il corrispondente da Bruxelles Stefan Grobe ha intervistato Patrick Gaspard, presidente della Fondazione Open Society (OSF), uno dei maggiori finanziatori per la difesa dei diritti umani al mondo.

Con la crisi del Coronavirus è un momento difficile per gli enti di beneficenza di tutto il mondo. La fondazione ha recentemente annunciato un fondo di soccorso da 130 milioni di dollari da destinare ai più vulnerabili. Spiegaci cosa state facendo esattamente con quei soldi, specialmente in Europa.

Gaspard: "La crisi del coronavirus avrebbe dovuto essere su grande scala nella società, ma invece stiamo scoprendo che quelli che sono più vulnerabili economicamente e a rischio per la salute sono i più colpiti in questo momento. Quindi il nostro contributo è destinato a sostenere queste comunità in Europa, negli Stati Uniti e nel sud del mondo, soprattutto da quando sappiamo che così tanti pacchetti governativi non sono rivolti a loro. Quindi questo è un aiuto diretto, un intervento umanitario per proteggere con determinazione i diritti durante questa crisi ".

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Open Scoiety vuole anche garantire che i governi non usino il coronavirus come scusa per limitate i diritti civili sotto le sembianze di un'azione di emergenza. Come fate, visto che siete stati pesantemente attaccati dai leader populisti, da Orban a Bolsonaro?

Gaspard: "Abbiamo visto l'aumento di leader autoritari o aspiranti tali in tutto il pianeta. Certamente stiamo assistendo a una grande sfida in Ungheria, che è abbastanza familiare alla nostra fondazione, Viktor Orban ha sospeso i poteri del Parlamento e dei tribunali. Ci sono state diverse reazioni nell'Unione europea e stiamo lavorando con organizzazioni per i diritti sia in Ungheria che a Bruxelles per continuare a sollevare la questione ".

E' stato consigliere del presidente Obama alla Casa Bianca e suo ambasciatore in Sudafrica. La risposta alla crisi dell'amministrazione Trump, vista dall'altra parte dell'Atlantico, sembra fuori dalla norma, per dirla in modo leggero. Cosa sta succedendo in America?

Gaspard: "Beh, se sembra una risposta errata dall'altra parte dell'Atlantico, puoi immaginare come sia sperimentarlo in prima persona. Abbiamo un presidente che ha attivamente diffuso disinformazione sulle frequenze radio, attraverso Internet. E le decisioni che prende sia sulle potenziali cure senza senso sia sul modo in cui ha sminuito la pandemia dal primo giorno in cerca di capri espiatori. "

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