I colloqui continuano, ma le distanze sono grandi e il tempo stringe
L'Unione europea mantiene profonde riserve sulle proposte del premier britannico Johnson in materia di Brexit. Il presidente della Commissione Jean Claude Juncker ha affermato che ci sono "progressi positivi" nella nuova proposta di Londra, ma ha aggiunto che ci sono ancora "punti problematici". Parallelamente, il premier irlandese Leo Varadkar, che ha incontrato il suo omologo svedese Stefan Lofven a Stoccolma, ha dichiarato che i piani "non sono all'altezza di una serie di questioni" e che avrebbero bisogno di venire analizzati più nel dettaglio.
Darren McCaffrey: "Dobbiamo dire che l'atmosfera che si registra a Bruxelles non è ispirata all'ottimismo sulla possibilità di raggiungere un accordo. Tre sono le questioni di fondo che preoccupano l'Unione europea. La prima riguarda gli accordi doganali e il ricorso alle nuove tecnologie, che Bruxelles ritiene non siano ancora disponibili. La seconda è legata al ruolo che potrebbe avere il parlamento dell'Irlanda del Nord: Johnson propone di dargli voce in capitolo ogni quattro anni. Infine c'è inquietudine per un futuro accordo commerciale tra il Regno Unito e l'Unione europea, dato che il premier britannico pare andare in direzione diversa da quella del suo predecessore, Theresa May. Con queste incertezze a fare da sfondo, nel corso di una telefonata con Junker il premier britannico ha parlato di "progressi positivi", ma ha riconosciuto l'esistenza di ostacoli sulla strada dell'intesa. Tuttavia i colloqui sono destinati a continuare, anche se le distanze sono ancora grandi e il tempo stringe, col vertice europe che tutti considerano cruciale tra solo un paio di settimane".