In Romania e leader europei cercheranno di dettare le linee guida per i prossimi 5 anni
PUBBLICITÀBenvenuti a Sibiu, città nel cuore della Transilvania di circa 400.000 anime. Non è un caso che sia stata scelta per ospitare il vertice informale dei leader europei. Qui infatti risiede la più grande comunità tedesca della Romania.
"Questa città simboleggia la nostra unità, la nostra diversità, compresa la diversità linguistica e dimostra che l'Europa non è presente solo nelle capitali o a Bruxelles, ma anche nelle città più piccole e nelle regioni", ha affermato il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker.
Parole nobili, ma questo doveva essere il vertice per rilanciare l'UE, dopo la Brexit. Il Regno Unito avrebbe dovuto uscire dal blocco il 29 marzo, ma la sua partena è stata positicpata al 31 ottobre.
"La Brexit non è avvenuta, ma la necessità di parlare del nostro futuro, del nostro avvenire e del nostro programma è più urgente che mai", ha sottolienato Juncker.
La cittadella di Sibiu era nel Medioevo uno dei luoghi meglio fortificati d'Europa. Le divisioni sulla gestione dell'immigrazione nell'Unione europea e le accuse rivolte ad alcuni stati membri di erigere dei muri rappresentano un tema centrale al voto per le prossime elezioni europee.
E se da un lato la Romania stende il tappeto rosso per l'arrivo leader europei, dall'altro potrebbe seguire la Polonia e l'Ungheria nella disputa con Bruxelles sullo stato di diritto. L'UE è infatti preoccupata che la riforma del sistema giudiziario portata avanti dal governo rumeno possa significare l'impunità per i casi di corruzione nel paese. Le pressioni sono inoltre aumentate dopo che il governo ha disposto il divieto per Laura Kovesi, candidata di punta per il posto di procuratore europeo, di lasciare il paese.
Inoltre a seguito degli incendi che hanno devastato Grecia e Portogallo, 8 paesi dell'UE sono pronti inoltre a fare pressioni a Sibiu affinché la lotta contro il cambiamento climatico sia una priorità per il futuro.