Vienna alla guida dell'UE: immigrazione priorità della sua leadership

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Di Elena Cavallone
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Il governo di Sebastian Kurz è accusato da alcuni eurodeputati di strizzare troppo l'occhio ai paesi di Visegrad e di sostenere politiche dure sull'immigrazione

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Passaggio di testimone tra Bulgaria e Austria: lunedì Vienna ha assunto la presidenza del consiglio dell'Unione europea, che dirigerà fino a fine anno. Alcuni eurodeputati temono la posizione dura sull'immigrazione del governo di estrema destra.

"Per il momento sembra che il governo austriaco si stia schierando con i paesi di Visegrad, e non è affatto interessato a dare alcuna risposta umanitaria o che rifletta la solidarietà in Europa", afferma Ska Keller dei verdi.

Il giovane cancelliere Sebastian Kurz ha infatti spesso criticato le politiche di accoglienza europee, invocato la chiusira delle frontiere e la creazione centri di detenzione al di fuori dei confini dell'UE.

"Ho sempre sostenuto che dovremmo seguire il modello australiano - ha dichiarato lunedì Kurz-, perché l'Australia è riuscita a fermare completamente il flusso di migranti. Io sono stato criticato in modo massiccio per questo, ma ora il dibattito a livello europeo va in questa direzione. Se si dovessero creare queste piattaforme di smistamento al di fuori dell'Europa allora non avrebbe senso per i migranti iniziare un pericoloso viaggio attraverso il Mediterraneo ".

Proprio l'Austria aveva in passato blindato le frontiere ai migranti in transito dall'Italia e insieme ai paesi di Visegrad aveva boicottato il piano di ricollocamenti stabilito dalla Commissione europea.

A seguito delle spaccature in seno all'UE sul tema migranti, il deputato ungherese György Schöpflin ritiene che Budapest abbia ricoperto il ruolo di Cassandra d'Europa.

"Penso che l'Ungheria e i Paesi di Visegrad si siano trovati in quella situazione in cui era troppo presto per avere ragione: sin dall'inizio nel 2015 abbiamo detto che questa non era la soluzione adatta. Bisogna proteggere i confini e applicare il sistema di Dublino. Solo ora altri paesi si rendono conto che è questa la vera soluzione, ma non ammetteranno mai che i paesi dell'Europa centrale e orientale avevano ragione su questo punto".

Eppure sembra essere proprio cosi: a seguito dell'ultimo vertice europeo la scelta di mostrare solidarietà a Italia e Grecia nella gestione de flussi migratori appare lasciata alla bontà di paesi virtuosi.

"Abbiamo in mente un'Europa democratica, abbiamo in mente un'Europa sociale o abbiamo in mente un'Europa della paura e dai confini chiusi, in cui prevale un interesse nazionalista, in cui diffidate dei vostri vicini? - ribatte Ska keller- Molti governi, tra cui gli austriaci, stanno utilizzando la migrazione per coprire tutti gli altri problemi, ad esempio stanno tagliando la sicurezza sociale in Austria. Ma parlando sempre d'immigrazione, tentano di sviare l'attenzione dagli altri problemi".

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