Si aggrava la crisi diplomatica in Medio Oriente, dopo che l’Arabia Saudita e cinque dei suoi alletati, tra cui l’Egitto, hanno isolato il Qatar, accusato di sostenere il “terrorismo”. Il presidente turco Erdogan si mette dalla parte di Doha, critica le sanzioni sottolineando l’importanza di portave avanti un diaologo per la pace e la stabilità regionale.
“Apprezziamo la posizione costruttiva del Qatar per risolvere la crisi. Tentare di isolare un Paese, che porta avanti senza ombra di dubbio una lotta efficace contro il terrorismo, non contribuirà a risolvere nessun problema”, ha detto Erdogan.
Trump attacca Doha, nonostante sia un alleato di vecchia data degli Stati uniti, e confida in Riad. “L’isolamento del Qatar da parte di vari Paesi arabi e del Golfo ‘‘potrebbe essere l’inizio della fine del terrorismo‘”, scrive su Twitter il presidente degli Stati Uniti che si attribusce il merito dell’operazione. “Durante il mio recente viaggio in medio oriente ho detto che non ci possono essere più finanziamenti all’ideologia per l’ideologia radicale”, scrive ancora.
Cerca di mitigare la presa di posizione di Trump il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer: “La tensione tra il Qatar e i suoi vicini si registra da qualche tempo. La situazione è stata annunciata attraverso i canali diplomatici. Gli Stati Uniti continuano ad essere in stretto contatto con tutte le parti per ristabilire la cooperazione e la sicurezza regionale”.
Anche la Mauritania si è unita alla lista dei sei Paesi che hanno chiuso le frontiere e rotto ogni relazione con il Qatar: Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Yemen e Maldive. Il Kuwait tenta la strada della mediazione, con il favore di Doha.