Giungeva in taxi ben sicuro di sè e la rapina in banca gli prendeva pochissimi minuti.
Giungeva in taxi ben sicuro di sè e la rapina in banca gli prendeva pochissimi minuti. Ma non faceva male a nessuno. E prima di
assaltare le banche si faceva un bicchiere di whisky.
Da qui la ragione del soprannome Viszkis per il ladro ungherese Attila Ambrus che fra il 1993 e il 1999 ha derubato 30 fra banche e uffici postali. La sua storia adesso è diventata film in Ungheria.
Visto che il ladro al whisky non ha mai fatto male a nessuno l’opinione pubblica esitava a sostenere la polizia contro il ladro.
Gli ungheresi ricordano la sua fuga dalla cella del settimo piano con una corda che si era fabbricato personalmente. La corda era troppo corta e allora dovette fare un salto da 8 metri.
Ambrus era nato da una famiglia ungherese della Transilvania. La madre lo abbandono’ quasi subito, fu allevato dalla nonna. Alla morte della nonna ha cominciato con piccoli furti. Poi è stato giocatore di hockey su ghiaccio. A volte trovava dei complici ma in prevalenza era un solista del furto.
Nella scena dell’incidente stradale l’attore è stato sostituito da una controfigura. La velocità del veicolo era superiore ai 60 km/h.
Ed ecco i segreti del set, le scene girate con diverse telecamere, il retroscena di una pellicola d’azione in cui si adopera tutta una serie curiosa di attrezzature molto note alle persone dello spettacolo.
Il film ricalca al 70-80% la vera vicenda, alcune parti più rocambolesche sono invece di finzione. Viszkis per passare il confine rumeno-ungherese nel 1988 si era attaccato sotto un treno merci. La sua storia quasi folklorica ha caretterizzato il periodo della transizione in Ungheria dal comunismo alla democrazia.