Ripresa economica 2015: Usa, Europa, Asia e Medio Oriente a confronto

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Di Euronews  Agenzie:  OLEKSANDRA VAKULINA
Ripresa economica 2015: Usa, Europa, Asia e Medio Oriente a confronto

Sette anni dopo l’esplosione della crisi, l’economia globale ha fatto passi decisivi per uscire dal tunnel. La tempesta finanziaria, però, aveva colpito i vari Paesi in modi differenti. Allo stesso modo, il sentiero di ripresa non è stato uguale per tutti. Alcune nazioni l’hanno inforcato in quarta, altre sono ancora in prima o in seconda. Ma il processo è ben avviato.

All’interno di questa rassegna economica di fine anno proveremo a tracciare questa ripresa con l’aiuto dei nostri corrispondenti per capire quanto uniforme sia il quadro economico globale e che cosa possiamo aspettarci dal 2016.

Cominceremo con il Paese che sta conducendo gli sforzi per il rilancio: gli Stati Uniti. La prima economia del mondo ha superato la crisi ed è tornata saldamente in territorio di crescita. Una dinamica che, sperano a Washington, sarà abbastanza solida per sostenere tassi di interesse più alti.

In Europa non è ancora il caso. La ripresa nella regione è molto indietro. I Paesi della zona euro non riescono sempre a condividere i passi in avanti. Di sicuro, però, condividono i problemi.

Osserveremo la “favola” della crescita della Germania e come è stata rovinata dal comportamento di uno dei suoi principali colossi. Vedremo la situazione in Spagna, una delle economie più dinamiche del blocco, dove però i dati sono sospettosamente sempre migliori durante l’estate. E parleremo della Grecia, dove la stagione delle vacanze è stata sì calda, ma non troppo rilassante (almeno a livello politico).

Poi sarà il turno dell’Asia, dove il tentativo di Pechino di portare la crescita su un percorso più stabile e sostenibile sta causando un rallentamento dell’economia e trasformando la Cina in una “bomba a orologeria” per i mercati globali. Infine, analizzeremo la culla del petrolio, il Medio Oriente, dove la ripresa non è stata danneggiata solo dalla discesa dei prezzi dell’oro nero ma anche dal terrorismo, che ha presentato un conto economico salatissimo.