L’opera affronta temi quali l’amore, la guerra e la morte, ma ora trasferisce la sua attenzione al delicato tema del cambiamento climatico. Al Teatro
L’opera affronta temi quali l’amore, la guerra e la morte, ma ora trasferisce la sua attenzione al delicato tema del cambiamento climatico.
Al Teatro La Scala di Milano, in scena soprani e baritoni, nella prima opera sui cambiamenti climatici, si chiama "CO2".
Arie inquietanti e personaggi fantastici, “CO2” racconta la storia di come l’effetto serra influenzi l’atmosfera del pianeta.
Giorgio Battistelli, compositore operistico: “CO2 è un’opera – forse la prima opera – che tratta del difficile rapporto, forse un rapporto d’amore, un rapporto drammatico, un rapporto di gelosia, di sopraffazione, tra l’uomo e la natura.”
L’opera inizia con il discorso del climatologo immaginario, il dottor David Adamson, che tiene una lezione sulla sostenibilità dell’ambiente.
La narrazione dell’opera procede poi attraverso nove scene.
Una grande produzione con un’orchestra estesa, effetti sonori crudi e uso costante di immagini e filmati.
Robert Carsen, regista di “CO2”: “Il costrutto dell’opera è che il dottor David Adamson sta dando una lezione sui problemi del cambiamento climatico. Questa lezione prende vita mentre è sul palco e sta parlando. Tutto accade in modo molto intenso con l’uso del video. Il nostro spettacolo è un computer che diventa enorme e in cui noi guardiamo”.
La lezione del dottor Adamson viene interrotta da scene tratte dalla Bibbia, immaginate in un supermercato, in aeroporto e alla conferenza di Kyoto del 1997.
Anthony Michaels-Moore, interprete del dottor David Adamson: “Artisticamente è interessante, molto pertinente al nostro quotidiano e penso che se anche solo una persona tra il pubblico in sala ha una buona sensazione su ció che presentiamo vorrà dire che abbiamo ottenuto un buon risultato”.
“CO2” per la maggior parte è cantata in inglese, ma ci sono parti in altre lingue.
Il libretto è stato scritto da Ian Burton.