La Cina creditrice degli Stati europei?

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Di Euronews
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“L’Unione Europea in futuro ricorrerà alla Cina come creditrice?”, chiede una telespettatrice britannica.

Gregory Vanel, economista e politologo:
Lei chiede se ai Paesi europei conviene domandare alla Cina di finanziare una parte dei loro debiti pubblici. Quello che posso dire innanzitutto è che questa domanda è pertinente per almeno tre motivi.

Primo, a livello privato da cinque anni si osserva un forte aumento degli investimenti diretti della Cina in Europa. Per esempio, sappiamo che il porto del Pireo è stato rilevato in parte da investitori cinesi o, più di recente, che una parte del Club Med e di Eutelsat sono stati acquistati da società cinesi.

Secondo, è certo che il ricorso al finanziamento permetterebbe ad alcuni Paesi europei di diminuire i loro tassi di interesse a lungo termine. Terzo, la Cina è abbastanza ricca per comprare buona parte del debito dei Paesi europei, poiché dispone di grandi riserve di cambio di 3.300 miliardi di dollari, più o meno il PIL della Germania.

Quindi dal punto di vista tecnico, gli investimenti cinesi potrebbero aiutare i Paesi europei. Tuttavia, a lungo termine, ai Paesi non conviene per forza l’acquisto del debito da parte della Cina. Innanzitutto perché la Cina comprerebbe principalmente il debito dei Paesi con il ranking migliore, in particolare Germania, Francia e Regno Unito, e non aiuterebbe Paesi come la Grecia o il Portogallo.

Ma soprattutto perché ciò comporterebbe una perdita della sovranità molto pericolosa per gli Stati europei, perché ci sono almeno tre grandi dossier che dividono europei e cinesi: il primo è il tasso di cambio dello yuan, che è sottovalutato secondo alcuni Paesi europei.

Il secondo è l’aumento dell’influenza cinese in Africa: l’intervento francese in Mali è chiaramente orientato a frenare questo aumento dell’influenza cinese. Terzo, il problema del protezionismo e delle sovvenzioni, fino al dumping praticato dalla Cina ai danni delle industrie europee, come ad esempio quella fotovoltaica.

Se anche voi volete fare una domanda, cliccate in basso:

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