Giochi proibiti

Giochi proibiti
Di Euronews
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“Ogni anno vengono costruiti e venduti oltre tre miliardi di giocattoli. Come questa bambola, destinata al mercato finlandese che però non finirà mai nei negozi: ne è stata bloccata la vendita perché contiene il 19% di sostanze chimiche nocive, contro il limite europeo dello 0.1%. Come viene verificata in Europa la sicurezza dei prodotti che finiscono sugli scaffali, in particolare dei giocattoli, e quali sono i diritti di chi compra. Lo scopriamo partendo dalla Finlandia”.

Paola Radyman, negoziante:
“Fondamentalmente ci fidiamo dei costruttori. Personalmente non chiedo le certificazioni per ogni giocattolo, ma in generale, se trovo un prodotto difettoso, presento subito un reclamo”.

La Finlandia è tra i paesi europei che hanno presentato più notifiche sui giocattoli pericolosi nel 2011. La lista dei prodotti ritirati dal mercato in Europa è aggiornata ogni settimana nel sistema di allerta rapida dell’Unione europea, il cosiddetto indice Rapex.

Il sessanta per cento circa dei giocattoli prodotti e venduti nel mondo vengono acquistati nel periodo pre-natalizio. Quest’anno l’autorità finlandese per la sicurezza, Tukes, ha ritirato 5 giocattoli in vista delle feste.

Anna Pukander, Reponsabile per la sicurezza dei consuimatori, Tukes:
“Abbiamo per esempio questo maialino che ha gli occhi che si staccano facilmente e ha anche un tasso elevato di ftalati, il 40%. Gli occhi che si staccano rappresentano un rischio di soffocamento e gli ftalati sono nicivi per il sistema riproduttivo”.

Quantità elevate di ftalati, sostanze usate per aumentare la flessibilità della plastica, sono state fatali anche a un set di abbigliamento per peluche. Nella lista nera, anche una macchinina in legno con parti che si staccano e un kit con frecce troppo veloci e un laser troppo potente.

Anna Pukander, Reponsabile per la sicurezza dei consuimatori, Tukes:
“Abbiamo una buona collaborazione con il laboratorio della Dogana e le autorità doganali. E’ in questo modo che abbiamo creato un sistema che ci consente di trovare i giocattoli pericolosi nel mercato”.

Mentre Tukes ritira i prodotti dal mercato, il laboratorio della Dogana li blocca prima che raggiungano gli scaffali. Ogni anno vengono testati tra 600 e 800 campioni di giocattoli in questo edificio. Quando un articolo non risponde agli standard europei, viene rispedito nel paese dove è stato realizzato o distrutto.

Janne Nieminen, Direttore del Laboratorio Doganale di Helsinki
“Non possimo testare tutti i prodotti importati. Ne prendiamo una percentuale, ma sappiamo dove sono i rischi. Quest’anno abbiamo esaminato circa 700 giocattoli e ne abbiamo rifiutati circa il 10%. Le non conformità sono state principalmente chimiche e meccaniche”.

I problemi però non dipendono solo da parti che si staccano troppo facilmente o da sostanze nocive.
La correttezza delle diciture nell’etichetta o nella scatola rappresentano la terza principale ragione per cui un giocattolo può essere ritirato dal mercato. I consumatori hanno il diritto di essere ben informati su ciò che comprano. La prima indicazione che devono cercare è la marcatura CE. Un simbolo che indica che il prodotto è conforme ai requisiti sanitari, ambientali e di sicurezza dell’Unione.

Fabien Fédy, avvocato del Centro Europeo per il Consumatore:
“C‘è sempre il rischio di avere prodotti contraffatti o di un uso improprio della marcatura CE. Ovviamente questo dipende dalla responsabilità dei fabbricanti e dai controlli delle autorità di sorveglianza e dei negozianti. Ci sono eccezioni, ma il simbolo CE è una buona garanzia che il prodotto è sicuro”.

Nella giungla di etichette, avvertimenti e simboli, il pittogramma 0-3 è tra i più importanti. E’ obbligatorio per i giocattoli destinati ai bambini con più di tre anni, ma che possono essere pericolosi per bambini più piccoli. Deve essere sempre accompagnato dall’indicazione del pericolo specifico che rappresenta il giocattolo.

Paola Radyman, negoziante:
“A volte ci sono prodotti che non sono usati nel modo giusto o che hanno un problema. E in questo caso, sì, prensentiamo un reclamo all’importatore. E penso sia importante perché è in questo modo che i produttori possono rendersi conto che non sempre i loro articoli rispondono agli standard”.

C‘è ancora una zona grigia nella classificazione di un prodotto come “giocattolo”. Secondo la direttiva europea sulla sicurezza dei giocattoli, il prodotto può “non essere realizzato esclusivamente per il gioco per essere considerato un giocattolo”.
Ad esempio alcune decorazioni natalizie a forma di aeroplanino o trenini per “adulti” venduti nel negozio, che non avevano né indicazioni, né il marchio CE.

Paola Radyman:
“Capisco che non ci sia il marchio CE, ma siccome non è un oggetto inteso per bambini, deve comunque esserci il pittogramma zero-tre?”.

Fabien Fédy, avvocato del Centro Europeo per il Consumatore:
“Quest’oggetto sembra un giocattolo. Anche se non è stato realizzato per un bambino, dovrebbe contenere un avvertimento. Una frase che metta in guardia che non dovrebbe essere usato da un bambino”.

Quindi quali sono i diritti di un consumatore se si trova con un oggetto che non risponde alle sue aspettative? Parlare con il negoziante o con l’autorità nazionale che si occupa della sicurezza del mercato è una possibilità. Il centro europeo per il consumatore di Helsinki distingue vari casi:

Fabien Fédy, avvocato del Centro Europeo per il Consumatore:
“Se il prodotto è difettoso il consumatore ha due anni di tempo per restituirlo. Se il consumatore ha acquistato online, ha minimo sette giorni di tempo, a seconda del paese, per cambiare idea e annullare il contratto di acquisto. Non deve fornire alcuna giustificazione. Deve solo spedire l’oggetto per avere i soldi indietro. Se hai acquistato un giocattolo da un negozio, invece non hai alcun diritto di recesso”.

Il peluche che abbiamo comprato in Finlandia era un regalo che doveva essere consegnato in Francia.

Abbiamo deciso di farlo testare nei laboratori dell’LNE, un organismo notificato, come avrebbe fatto un importatore o un fabbricante. SSono i produttori a rispondere della sicurezza dei loro prodotti, ma in alcuni casi possono scegliere se farli verificare o meno da terzi.

Monica Pinna: “Questo peluche è stato comprato in Finlandia. Quali test effettuerebbe per esempio se un importatore volesse venderlo in Francia?”

Laurence Wachenheim, LNE
“Possiammo effettuare il test delle cuciture per verificare che il bambino non abbia accesso all’imbottitura, con cui rischierebbe di soffocarsi”.

Il nostro peluche supera senza problemi il primo test, ma lo aspetta una prova più cruenta. L’infiammabilità. Con una propagazione di fiamma troppo rapida, il bambino rischierebbe di rimanere gravemente ferito nel caso in cui il peluche prendesse fuoco.

Laurence Wachenheim, test officer LNE
“La velocità di propagazione della fiamma è nettamente inferiore a 30 millimetri al secondo, quindi il peluche è conforme all’infiammabilità”.

Emily può giocare con il suo nuovo amico senza far preoccupare i suoi genitori, e il nostro peluche ne è uscito..quasi indenne.

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