A 103 anni, la giovinezza di Manoel de Oliveira

A 103 anni, la giovinezza di Manoel de Oliveira
Diritti d'autore 
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
PUBBLICITÀ

Generation Y ha incontrato Manoel de Oliveira. A 103 anni, il regista portoghese continua a girare film e a riflettere sul mondo, con filosofia e molta ironia. De Oliveira è il cineasta più anziano al mondo in attività. Scopriamo i segreti di questa giovinezza!

euronews:
Come si svolge il lavoro con i giovani?

Manoel de Oliveira:
Lavoriamo! Vede, la natura ha dotato l’uomo di fame e ciò lo costringe a lavorare, altrimenti non farebbe nulla. Tutti abbiamo fame, a qualsiasi età. Di conseguenza, il vecchio non è diverso dal giovane, visto che entrambi hanno fame.

Euronews:
Come lavora con gli attori? Li dirige molto o lascia grande libertà?

Manoel de Oliveira:
Non li ho mai picchiati! Li lascio completamente liberi, perché non mi piace quando interpretano. Voglio che vivano il ruolo. Interpretare è falso. Ovviamente indico loro i movimenti da realizzare. Conoscono già il proprio ruolo. Sono persone intelligenti, come noi, e ognuno lo fa a modo suo, in base al proprio ruolo.

Euronews:
Può parlarci del suo nuovo film?

Manoel de Oliveira:
«Gebo e l’ombra». L’ombra è il contrario di Gebo. Sapete perché ho fatto questo film? Ho fatto questo film perché ho incontrato qualcuno che mi ha detto che amava molto i miei film e che mi ha chiesto perché non facessi un film sulla povertà, sui poveri.
Mi sono detto che non era facile, se fosse stato un documentario allora sarebbe stato più facile, perché si può analizzare un caso particolare. Ma poi mi è venuta in mente un’opera di uno scrittore portoghese, Raul Brandao. Un uomo povero, che muore povero, ma con tutta la sua dignità, di questo parla il film. Un film che vale oggi quanto ieri.

Euronews:
Il film è un simbolo della nostra epoca?

Manoel de Oliveira:
No! Perché il film è una critica molto severa della situazione attuale. Il fatto di averlo ambientato nel periodo in cui è stato scritto, l’inizio del 1900, lo rende meno aggressivo di quando sarebbe se fosse stato ambientato nell’epoca contemporanea. Il film non è aggressivo, ma mette i puntini sulle “i”.

Euronews:
Il passato e il presente si confondono?

Manoel de Oliveira:
L’uomo del passato non è diverso dall’uomo di oggi. Ha le stesse caratteristiche. Un grande filosofo spagnolo, Josè Ortega y Gasset, parlava dell’uomo e la sua circostanza. La circostanza determina le situazioni. La tecnica si è trasformata molto, oggi i telefonini possono fare di tutto, tranne nutrirci. L’uomo deve uccidere gli animali o mangiare verdure. In qualche modo siamo condannati a vivere e viviamo felici, felici di vivere e felici del fatto di essere vivi.

Il segreto della longevità di Manoel de Oliveira:

“Che ci piaccia o no, la morte un giorno arriverà, ma di solito le persone non hanno fretta e personalmente sono ho mai avuto fretta nella vita, forse è per questo che ho raggiunto quest’età.” (Manoel de Oliveira)

Il segreto: non abbiate fretta!

Curiosità su Manoel de Oliveira:

– E’ l’unico regista la cui carriera spazia dal cinema muto all’epoca del digitale. – Da giovane è stato campione nazionale di salto con l’asta ed era appassionato di corse automobilistiche. – Il cineasta portoghese ha gli occhi di colore diverso (marrone e blu).

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Immersi nelle traduzioni

L'Erasmus non finisce con l'Erasmus

Danza urbana senza frontiere: il progetto 7STEPS