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Politica UE. "Un disastro per l'innovazione": le paure del settore tecnologico dopo la legge Ue sull'IA

L'UE ha approvato regole provvisorie sull'intelligenza artificiale, ma il settore tecnologico sostiene che soffoca la concorrenza
L'UE ha approvato regole provvisorie sull'intelligenza artificiale, ma il settore tecnologico sostiene che soffoca la concorrenza Diritti d'autore Canva
Diritti d'autore Canva
Di Pascale Davies
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

L'AI Act dell'Ue non è ancora stato definito, e le elezioni europee potrebbero ancora cambiare molte cose. Ma per il momento l'industria tecnologica teme che la legge possa danneggiare il settore.

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Concordato dopo una maratona di 36 ore di negoziati questo mese, l'AI Act dell'Ue è un passo avanti "storico". Il testo però ha suscitato reazioni contrastanti. L'Unione europea ha approvato venerdì scorso la prima serie di norme provvisorie per regolamentare l'intelligenza artificiale (IA), ma i dettagli del testo legislativo sono ancora da definire.

Le norme classificano i tipi di intelligenza artificiale in quattro livelli di rischio e impongono le regole più severe per le IA ad alto rischio e per quelle vietate.

Francia e Germania, che vogliono proteggere le loro start-up nell'ambito dell'intelligenza aartificiale, cercano a tutti i costi di evitare un'eccessiva regolamentazione.

French President Emmanuel Macron delivers his speech during the 18th edition of French conference on the maritime economy in Nantes western France, Tuesday, Nov. 28, 2023
French President Emmanuel Macron delivers his speech during the 18th edition of French conference on the maritime economy in Nantes western France, Tuesday, Nov. 28, 2023Damien Meyer, Pool via AP

"Possiamo decidere di regolamentare in modo molto più rapido e duro dei nostri principali concorrenti. Ma la conseguenza sarà che non produrremo e non inventeremo più. E non è mai una buona idea", ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron.

"La Francia è probabilmente il primo Paese in termini di intelligenza artificiale nell'Europa continentale. Siamo a pari merito con i britannici. Loro non avranno questa regolamentazione. Ma soprattutto, siamo tutti molto indietro rispetto ai cinesi e agli americani", ha aggiunto, riferendosi alla start-up francese di intelligenza artificiale Mistral.

L'Ue intende regolamentare l'intelligenza artificiale richiedendo agli sviluppatori di fornire una documentazione che includa i metodi di addestramento e i dati. Gli utenti dovranno inoltre avere il diritto di presentare reclami.

Le aziende che non rispettano le regole rischiano multe di 35 milioni di euro o del 7% del fatturato globale. Per alcuni, questa misura è eccessiva.

Conseguenze "potenzialmente disastrose"

La Computer & Communications Industry Association ha dichiarato che il testo si discosta troppo dal "ragionevole approccio basato sul rischio" proposto dalla Commissione, che privilegia l'innovazione rispetto a una regolamentazione eccessivamente dura.

France Digitale, un'organizzazione indipendente che rappresenta le start-up e gli investitori europei, ha affermato che l'IA nella categoria ad alto rischio dovrà ottenere il marchio CE, un processo lungo e costoso che potrebbe danneggiare le start-up.

Abbracciare le regole del copyright

La maggior parte dei modelli di IA viene addestrata su materiale reperito online, il che ha provocato una serie di azioni legali sul copyright da parte degli artisti e delle società che li rappresentano contro le aziende di IA.

La legge prevede norme rigorose in materia di copyright, tra cui l'obbligo di rispettare l'attuale legge sul copyright dell'Ue. Le aziende devono inoltre rendere pubblica una sintesi dei contenuti utilizzati per l'addestramento di modelli di IA generici.

Questo requisito di trasparenza e la politica di adesione alle attuali norme dell'Ue sono stati accolti con favore da The European Authors' Societies (GESAC), che rappresenta 32 società di autori europee e oltre un milione di autori.

"Le società di autori non vedono l'ora di abbracciare questo nuovo mercato e di generare valore sia per i creatori che per le imprese, contribuendo al contempo all'innovazione e alla creazione in Europa", ha dichiarato Véronique Desbrosse, direttrice generale dell'associazione.

Cybersicurezza e riconoscimento facciale

L'AI Act prevede anche restrizioni sulla tecnologia di riconoscimento facciale, che sono state in generale ben accolte, così come le norme sulla protezione dei dati.

Sebbene non vi sia una legislazione specifica per la protezione dei dati, la legge è stata concepita per operare in parallelo con le regole del GDPR, il regolamento dell'UE sulla protezione dei dati.

Facial recognition technology will have strict rules
Facial recognition technology will have strict rulesCanva

Tuttavia, Valmiki Mukherjee, dirigente del settore della cybersicurezza, ha dichiarato a Euronews Next che la legge potrebbe affrontare sfide simili a quelle del GDPR.

"Applicare la legge ai sistemi di intelligenza artificiale di uso generale senza limitarne l'uso etichettandoli tutti come ad alto rischio potrebbe essere difficile", ha affermato.

"C'è anche il potenziale problema di creare un unico grande sistema di sorveglianza internazionale per impedire l'IA basata sulla sorveglianza. Non è chiaro come questo possa funzionare, dato che gli standard di sicurezza informatica sono ancora in fase di sviluppo".

Non sembra esserci tempo sufficiente per far passare la direttiva prima delle elezioni, quindi dovrà essere ripresa dal nuovo Parlamento e dalla nuova Commissione che sarà nominata.
Benjamin Docquir
Osborne Clarke

Proteggere il futuro di una tecnologia molto potente

La bozza del testo è ancora in corso, e il processo secondo alcuni commentatori potrebbe andare avanti fino al gennaio 2024. C'è però un altro fattore temporale: le nuove elezioni del Parlamento europeo a giugno, che potrebbero cambiare radicalmente le cose su molti punti.

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The European Elections in 2024 sets a deadline for the EU AI ACT
The European Elections in 2024 sets a deadline for the EU AI ACTCanva

"Non sembra esserci tempo sufficiente per far passare la direttiva prima delle elezioni, quindi dovrà essere ripresa dal nuovo Parlamento e dalla nuova Commissione che sarà nominata", ha dichiarato Benjamin Docquir, responsabile del settore IT e dati presso lo studio legale internazionale Osborne Clarke.

Il nuovo Parlamento dell'Ue potrebbe anche dover decidere in merito alla legislazione sull'IA sul posto di lavoro.

Data la velocità con cui si sta sviluppando l'intelligenza artificiale, e dato che la legge europea sull'IA non sarà probabilmente applicata dai membri dell'Ue prima di due anni, il regolamento potrebbe essere già troppo vecchio quando entrerà in vigore, nonostante tutti gli sforzi per renderlo flessibile.

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