EventsEventi
Loader

Find Us

FlipboardLinkedin
Apple storeGoogle Play store
PUBBLICITÀ

Gli agricoltori dell'Europa orientale protestano a Bruxelles

I manifestanti si sono radunati nella rotonda Schuman, di fronte alla Commissione europea
I manifestanti si sono radunati nella rotonda Schuman, di fronte alla Commissione europea Diritti d'autore Euronews
Diritti d'autore Euronews
Di Sandor Zsiros
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Nel mirino la questione dei cereali ucraini, che abbassando i prezzi nei loro Paesi riducono i margini di guadagno. Richieste misure a lungo termine e maggiori controlli. Ma l'Ungheria non ha ancora attuato l'accordo raggiunto con la Commissione

PUBBLICITÀ

È arrivata a Bruxelles la protesta degli agricoltori dell'Europa orientale: chiedono misure a lungo termine sui cereali ucraini, che hanno abbassato i prezzi nei loro Paesi e ridotto i loro margini di guadagno.

L'Unione europea ha infatti abolito i dazi sui prodotti agricoli ucraini per sostenere il Paese in guerra, con effetti collaterali in alcuni dei suoi Stati membri, alcuni dei quali hanno risposto con divieti d'importazione.

La Commissione ha poi raggiunto a fine aprile un accordo con Ungheria, Polonia, Bulgaria, Slovacchia e Romania per consentire il transito di cereali ucraini, senza venderli o immagazzinarli nei propri territori. Agli agricoltori di questi Paesi è stato pure destinato un sostegno finanziario di 100 milioni di euro.

Le richieste degli agricoltori

Ma l'accordo scade il 5 giugno e il settore chiede altri fondi e controlli più rigorosi. I manifestanti affermano di non poter competere con i loro omologhi ucraini, che non sono soggetti alle regole di produzione comunitarie.

"Le sostanze chimiche consentite in Ucraina sono vietate da molto tempo nell'Unione europea"
József Luzsi
Vice-presidente della Camera dell'Agricoltura ungherese

"Un produttore ucraino non produce alle stesse condizioni di uno europeo", spiega a Euronews József Luzsi, vice-presidente della Camera dell'Agricoltura ungherese. "Abbiamo normative ecologiche obbligatorie nell'Ue e le sostanze chimiche consentite in Ucraina sono vietate da molto tempo nell'Unione".

"Servono delle misure affinché i cereali siano solo in transito. Serve che arrivino nei Paesi più poveri, in Africa. Perché qui abbiamo già i nostri cereali da vendere", dice invece Darie Bizu, agricoltore rumeno.

La Commissione sprona l'Ungheria

Gli agricoltori hanno presentato le loro richieste al commissario europeo per l'agricoltura Janusz Wojciechowski, ma la Commissione afferma che prima di qualsiasi nuova iniziativa è necessario che tutti gli Stati membri attuino gli accordi sottoscritti, ritirando i divieti di importazione. E l'Ungheria non l'ha ancora fatto.

"Al momento stiamo ancora aspettando la rimozione di alcune delle misure nazionali unilaterali introdotte, prima di dare seguito ai prossimi passi", ha detto la portavoce dell'esecutivo comunitario Miriam Garcia Ferrer.

Altri Paesi che devono fare fronte a problemi come la siccità, hanno avvertito che gli aiuti agli agricoltori dell'Est Europa non possono andare a discapito di altre situazioni urgenti nel resto dell'Unione.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Gli agricoltori europei contro la legge per il ripristino della natura: il Ppe si schiera con loro

Come funziona l'accordo Ue sul grano ucraino

Bruxelles salva le esportazioni ucraine. Intesa con 5 Paesi dell'Est