Con l’avvicinarsi del 30 novembre, data in cui a Parigi si terrà il vertice mondiale sul clima, crescono i movimenti di pressione da parte della
Con l’avvicinarsi del 30 novembre, data in cui a Parigi si terrà il vertice mondiale sul clima, crescono i movimenti di pressione da parte della società civile per un accordo che assicuri a tutti un futuro sostenibile. E’ stato questo il messaggio di una manifestazione organizzata a Bruxelles. Gli organizzatori chiedono all’Unione europea di alzare l’asticella delle richieste in sede internazionale.
“Vorremmo che i Paesi europei facessero uno sforzo in più per aumentare il fondo verde per il clima. I Paesi poveri saranno i piu colpiti dagli effetti negativi dei cambiamenti climatici” spiega uno degli organizzatori Francois D’Adesky “E sono gli stessi che non hanno i mezzi a disposizione per cambiare il proprio sistema energetico, abbandonando le tecnologie inquinanti per quelle nuove “verdi”, per abbandonare il fossile e passare alle rinnovabili”.
La prima ad aver depositato la propria proposta tra i 195 partecipanti al summit di Parigi, l’Unione europea punta ad azzerare le emissioni di C02 entro il 2100, e di tagliarle del 40% entro il 2030.
“Oggi siamo qui per chiedere ai governi europei di prendere delle decisioni in grado di prevenire i cambiamenti climatici. Vogliamo che le loro richieste nel vertice di Parigi siano ambiziose abbastanza. E che vengano prese sul serio. Abbiamo un soli futuro”.
La speranza degli ambientalisti è che da Parigi esca un accordo sul clima vincolante abbastanza da ridurre di 2gradi centigradi la temperatura mondiale. Un obiettivo che la proposta europea,tra le più ambiziose a essere stata presentata, al momento non assicurerebbe.