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Cena "maleducata": pagheresti per essere insultato al ristorante?

FILE: Interior of a Karen's Diner restaurant in London, April 2023
FILE: Interior of a Karen's Diner restaurant in London, April 2023 Diritti d'autore Estelle Nilsson-Julien
Diritti d'autore Estelle Nilsson-Julien
Di Estelle Nilsson-Julien
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Nel Regno Unito spopola il business inospitale di Karen's, catena di ristoranti in cui il politically correct non è contemplato

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“E adesso cosa vuoi?”, si acciglia la cameriera del Karen's Diner, un ristorante come nessun altro, in cui i camerieri sono volutamente scortesi con i clienti e i commensali pagano con gioia per subire questo "abuso".

Un gruppo di clienti, tra curiosità e paura, si precipita nell'ultima filiale della catena situata a nord di Londra. Nel corso della serata, i menu verranno lanciati in faccia ai clienti e i vegani presi in giro pubblicamente.

Il business "inospitale"

"Mi piace dire che lavoriamo nel business inospitale piuttosto che in quello ospitale", ride Paul Levin, capo di Karen's Diner per il Regno Unito e l'Europa. "Siamo l'unica catena di ristorazione al mondo in cui le persone non vengono per il cibo, ma perché trovano divertente il concetto".

Con oltre 1,4 milioni di follower su TikTok, i social media sono fondamentali per il marketing della catena. I video più virali della piattaforma mostrano ignari nonni e amici alle prese con una marea di insulti durante la loro visita al ristorante.

Estelle Nilsson-Julien
I camerieri interagiscono con i clienti in un ristorante a tema Karen's Diner a Londra, aprile 2023Estelle Nilsson-Julien

Chi è "Karen"?

"Karen" è la caricatura di una donna bianca "privilegiata" di mezza età, diventata virale sui social media nel 2018. "Karen" si riferisce ai baby boomer americani nati negli anni '60, un'epoca in cui il nome era molto popolare negli Stati Uniti.

"Potrei facilmente addestrarti a essere una Karen: mai sorridere, accigliarsi e prendere in giro tutti", dice Levin a Euronews Culture. Il personale qui è composto da camerieri, in primis, e poi da attori. Al Karen's Diner la maggior parte dei camerieri è di sesso femminile perché "è meglio quando una donna, o un uomo effeminato interpreta una Karen, piuttosto che un uomo minaccioso che insulta i clienti", sottolinea.

“‘Karen si riferisce a donne bianche privilegiate che sono percepite come razziste. Inoltre, è anche la caricatura di una donna che si lamenta quando non ottiene il servizio che si aspetta”, spiega la professoressa Diane Negra, esperta di cinema e cultura presso l'University College di Dublino.

Un posto contro il politically correct

"Il ristorante attira i clienti che vogliono un posto sicuro in cui ribellarsi al politically correct", afferma Negra.

Tuttavia, secondo la docente, Karen è diventata anche una caricatura sessista. "Il termine è stato ampliato rispetto al suo uso originario. È diventato uno strumento del patriarcato, utilizzato per screditare le donne bianche di mezza età, che osano lamentarsi o affermare la propria autorità, etichettandole come isteriche", spiega.

Nonostante la trasgressività del ristorante, un elenco di regole viene presentato ai clienti all'arrivo. L'omofobia, la discriminazione e il razzismo non sono tollerati e se i clienti o il personale non si attengono saranno avvertiti e poi espulsi.

Camerieri pronti a tutto

“Mi chiamano la Chihuahua, perché sono meno aggressiva di altri camerieri”, spiega Hannah, cameriera di 22 anni. Nonostante il suo carattere più morbido, spiega che i dipendenti devono avere la pelle dura: “Non la prendo male quando qualcuno mi insulta, francamente non mi interessa. Fa parte del lavoro ma se sei sensibile è dura lavorare qui”.

"Vediamo Karen che vengono mandate via dalla direzione dopo alcuni turni perché non instaurano il giusto rapporto con i clienti. L'idea è di non mettere le persone troppo a disagio, di lasciarle in pace se non gradiscono", aggiunge Hannah, prima di tornare nel personaggio e liquidarci con: "Okay, dopo tutte queste domande, adesso mi lasci in pace?".

Estelle Nilsson-Julien
I riferimenti a "Karen" riempiono le paretiEstelle Nilsson-Julien

Chi c'è dietro all'idea?

Karen's Diner è stato lanciato nel 2021 da Viral Ventures, società di eventi australiana. Da allora è cresciuto rapidamente, vantando filiali in tutto il Regno Unito e in Indonesia.

"L'idea del concept restaurant è avvicinata da persone che non hanno un background nel settore dell'alimentazione, ad esempio imprenditori o investitori tecnologici che cercano di crearsi una nicchia in un settore altamente competitivo", spiega Marc Stierand, esperto di management e innovazione presso la rinomata EHL Hospitality Business School.

I tavoli a scacchi e l'illuminazione al neon imitano una tavola calda americana kitsch. "Ricorda un film Disney con i suoi colori tenui e l'arredamento divertente. Questi tocchi sono stati scelti con cura. Se l'arredamento fosse troppo scuro e cupo, l'esperienza del cliente sarebbe troppo intensa", afferma Stierand.

I clienti torneranno per un bis di insulti?

“L'ospitalità è un'esperienza e se non c'è coinvolgimento da parte del cliente, il ristorante non può funzionare. I camerieri devono essere in grado di tenere le redi del gioco".

I commensali sono divisi sul tornare o meno al ristorante. "Hanno passato la serata a umiliarmi eppure tornerei, sono confuso" ride Kai, architetto 25enne che ha fatto la scelta - non convenzionale - di andare al Karen per un appuntamento.

Per il 22enne Nicky Wojakovski è un no sicuro invece: "Devo ammettere che dopo 20 minuti mi sono stancato di essere insultato e il cibo non è nemmeno particolarmente buono".

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