La ministra per la Famiglia Eugenia Roccella è stata contestata durante un intervento agli Stati Generali della Natalità giovedì a Roma. Messaggi di solidarietà dalla premier Meloni e dal Presidente della Repubblica Mattarella
La ministra per la Famiglia Eugenia Roccella è stata contestata duramente durante un suo intervento alla quarta edizione degli Stati Generali della Natalità, in programma il 9 e 10 maggio all'Auditorium della Conciliazione di Roma. Quando la parola è stata data alla rappresentante del governo di Giorgia Meloni, un gruppo di ragazzi in platea si è alzato, ha cominciato a fischiare e gridare slogan a favore della libertà delle donne di decidere del proprio corpo, impedendo di fatto alla ministra di proseguire il suo intervento.
La presidente del Consiglio Meloni: "Spettacolo ignobile"
La stessa Roccella, rivolgendosi ai ragazzi che avevano intanto esposto cartelli con la scritta "Decido io", ha risposto con queste parole: "Ragazzi, siamo d'accordo: nessuno ha detto che le donne non siano libere di decidere sul proprio corpo". La contestazione è tuttavia proseguita, e gli organizzatori hanno perciò deciso di procedere con i lavori previsti, dando la parola ad altri relatori.
La presidente del Consiglio Meloni ha commentato la vicenda esprimendo la propria solidarietà a Roccella, parlando di "spettacolo ignobile" e dichiarando che "un gruppo di contestatori che si riempiono la bocca delle parole libertà, rispetto e autodeterminazione delle donne, in realtà amano la censura e impediscono ad una donna di parlare perché non ne condividono le idee. Mi auguro che tutte le forze politiche abbiano il coraggio di esprimere solidarietà e di condannare, senza se e senza ma. È ora di dire basta".
Il presidente Mattarella esprime solidarietà alla ministra
Un richiamo alle forze di centro-sinistra affinché manifestino allo stesso modo solidarietà è stato avanzato anche dalla ministra. "Sono certa che la segretaria del Pd Elly Schlein, tutta la sinistra, gli intellettuali - Antonio Scurati, Roberto Saviano, Nicola Lagioia, Chiara Valerio, ecc. -, la 'grande stampa' e la 'stampa militante' che abbiamo visto in queste ore mobilitata in altre sedi, avranno parole inequivocabili di solidarietà nei miei confronti dopo l'atto di censura che mi ha impedito di parlare", ha scritto in un post su Facebook.
Ad esprimersi è stato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha telefonato alla ministra Roccella esprimendole solidarietà e stigmatizzando quanto accaduto: "Voler mettere a tacere chi la pensa diversamente contrasta con le basi della civiltà e con la nostra Costituzione".