Le brigate che verranno ritirate erano impegnate nelle operazioni di terra a Gaza. Dal 7 ottobre oltre 28mila tra morti e dispersi nella Striscia
L'esercito israeliano ha deciso di riportare nel territorio nazionale cinque brigate (di cui una composta da riservisti) che erano impegnate in operazioni di terra nella Striscia di Gaza. Ad annunciarlola radio militare israeliana secondo cui la decisione è stata presa in seguito ad un esame della situazione sul terreno.
Il 31 dicembre il portavoce militare israeliano ha comunicato la morte di due soldati nei combattimenti in corso a Gaza: uno è stato colpito ieri nel settore centrale della Striscia e l'altro oggi nel settore nord. Salito a 172 il numero complessivo dei militari israeliani caduti nelle operazioni sul terreno lanciate alla fine di ottobre.
Netanyahu: a Gaza non stiamo commettendo genocidio
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto le accuse del Sudafrica secondo cui Israele starebbe commettendo un genocidio contro il popolo palestinese e ha affermato che è invece il movimento islamista Hamas che sta perpetrando questo crimine ai danni degli israeliani. La dichiarazione è arrivata oggi all’inizio di una riunione di governo, secondo quanto riferito dall’ufficio del primo ministro.
Rivolgendosi al Sudafrica, il premier ha affermato: “Non siamo noi a essere venuti a perpetrare un genocidio, ma Hamas. Ci ucciderebbe tutti se potesse. Al contrario, le Forze di difesa israeliane (Idf) stanno agendo nel modo più morale possibile, facendo di tutto per evitare di danneggiare i civili”, ha sottolineato Netanyahu, aggiungendo che “Hamas sta facendo di tutto per danneggiarli e li sta usando come scudi umani”.
Ufficio stampa Gaza: 28.822 persone morte e scomparse nella Striscia
Secondo l'ufficio stampa di Gaza, dal 7 ottobre i morti e dispersi nella Striscia sono 28.822, di cui 9.100 bambini. L'Ufficio ha aggiunto che il numero dei feriti è salito a 56.451, mentre gli sfollati sono ormai 1,8 milioni. I "massacri" israeliani registrati sarebbero invece 1.825.
40 per cento della popolazione a Gaza a rischio carestia
Il direttore a Gaza dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa), Thomas White, ha affermato che almeno il 40 per cento della popolazione della Striscia è a rischio di carestia. In un post sul suo account X, White ha condiviso un video in cui un folto gruppo di persone che a Gaza circonda un convoglio umanitario e salta sui camion di aiuti.
In una crisi umanitaria sempre più preoccupante, solo il 10 per cento del cibo necessario per Gaza è entrato nella Striscia negli ultimi 70 giorni. A dichiararlo Corinne Fleischer, direttrice regionale del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite per il Medio Oriente, il Nord Africa e l’Europa dell’Est. A inizio dicembre l'agenzia Onu aveva avvertito che il 97% delle famiglie palestinesi nel nord della Striscia e l’83% nel sud denunciavano un consumo alimentare inadeguato.