Elezioni senza sorprese nelle quattro regioni ucraine annesse dal Cremlino l'anno scorso e in Crimea
Nella lunga scia dell'agit prop sovietico il Cremlino ha messo in scena la tornata elettorale nelle quattro regioni ucraine annesse illegalmente lo scorso anno - le province di Donetsk, Kherson, Luhansk e Zaporizhzhia - e in Crimea, russa dal 2014.
Si sono svolte anche elezioni locali in 69 regioni della Russia. È la scenografia del voto, come legittimazione. Ma c'è poca suspense sul risultato, considerata l'assenza di una vera e propria opposizione.
In corso lo spoglio dei voti, quel che risulterà non dispiacerà mai a Mosca.
Nina Antonova, 40 anni, russa, è andata a votare con una sola priorità: "Prima di tutto - dice - vogliamo solo vivere in pace con i nostri figli. L'istruzione, la sanità, queste cose torneranno alla normalità da sole. La cosa più importante è che non ci sia la guerra".
La controffensiva ucraina procede lentamente
Anche durante il voto, i combattimenti al vicino fronte sono continuati. La controffensiva ucraina procede più lentamente del previsto e, con l'avvicinarsi dell'inverno, la finestra per una più veloce rrisoluzione del conflitto si sta chiudendo.
Ma Kiev e gli alleati occidentali considerano gli avanzamenti un successo parziale, da consolidare sul campo di battaglia.
Il cuscinetto dell'Europa orientale
Nel frattempo, i Paesi dell'Europa orientale continuano a rafforzare le loro capacità militari e navali. La Romania ha lanciato un programma di investimenti per il porto di Costanza, che comprende moderni sistemi radar.
Bucarest afferma di sostenere l'Ucraina, aprendo una via di transito alternativa per il grano e migliorando l'interconnessione delle infrastrutture della regione.