Il procuratore Smith accusa Trump di cospirazione per frodare gli Usa, deprivazione dei diritti e corruzione di testimoni. L'ex presidente potrebbe vedersi contestare anche l'ostruzione di una procedura ufficiale (la certificazione della vittoria elettorale di Joe Biden), il falso e l'insurrezione
Ancora nessuna incriminazione per Donald Trump.
È scaduto venerdì a mezzanotte, alle 6 di mattina ora italiana, il limite entro il quale l'ex presidente americano avrebbe dovuto presentarsi in tribunale a Washington nell'ambito dell'inchiesta sull'assalto al Campidoglio.
Di Trump, finora, nessuna traccia.
Un testimone "pericoloso" per Trump
Il procuratore speciale Jack Smith ha convocato a testimoniare davanti al Gran Jury un ex assistente di Trump, William Russell, che trascorse con l'ex presidente tutta la giornata dell'insurrezione, il 6 gennaio 2021.
Secondo il Washington Post, il procuratore Smith ha in programma di portare davanti alla giuria anche un esperto di dati che ha lavorato nelle elezioni del 2020 e Bernard Kerik, un ex commissario di polizia di New York, che ha lavorato con l'avvocato di Trump, Rudy Giuliani.
Secondo la CNN, per la raccolta di queste e altre testimonianze servirà almeno un mese di tempo.
Cosa rischia Trump
Smith accusa Trump di cospirazione per frodare gli Stati Uniti, deprivazione dei diritti e corruzione di testimoni.
L'ex presidente potrebbe vedersi contestare anche l'ostruzione di una procedura ufficiale (la certificazione della vittoria elettorale di Joe Biden), il falso e, addirittura, l'insurrezione.
Tutti reati con massimi di pena pesanti, tra cui i 20 anni per la cospirazione o l'ostruzione.
Martedì scorso lo stesso Trump aveva diffuso la notizia di aver ricevuto da parte del Dipartimento di giustizia americano una "target letter".
Il giornalista di AP (Associated Press), Eric Tucker, spiega cos'è una "lettera bersaglio":
"Una target letter viene generalmente inviata a persone che il Dipartimento di giustizia è pronto a incriminare. Ciò significa che gli investigatori hanno raccolto prove che collegano una persona, in questo caso Donald Trump, a un reato che è oggetto di indagine".
Nuove indagini prima di incriminare Trump
Ascoltando le prove dell'indagine del procuratore Smith, i membri del Gran Jury si sono incontrati giovedì per sei ore. Stanno discutendo le prove riguardanti i presunti tentativi di Trump di ribaltare i risultati elettorali nei giorni precedenti la rivolta del Campidoglio.
Per Trump sarebbe la terza incriminazione, dopo il pagamento illecito alla pornostar Stormy Daniels e la presenza di documenti top secret nella sua casa di Mar-a-Lago, in Florida.