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Rendere più pulita l'aria delle città. La nuova sfida dell'Europa

Poliziotti controllano gli automobilisti in Place de la Concorde durante il giorno di attuazione di una zona a traffico limitato a Parigi, il 18 gennaio 2017.
Poliziotti controllano gli automobilisti in Place de la Concorde durante il giorno di attuazione di una zona a traffico limitato a Parigi, il 18 gennaio 2017. Diritti d'autore JACQUES DEMARTHON/AFP or licensors
Diritti d'autore JACQUES DEMARTHON/AFP or licensors
Di Euronews
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Copenaghen, Oslo e Parigi sono le città che hanno implementato il maggior numero di strumenti, in termini di mobilità sostenibile, per contrastare l'inquinamento ambientale. Milano settima, Roma 28esima

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Copenaghen, Oslo e Parigi sono le migliori tra le 42 città europee prese in considerazione nel report della campagna Clean Cities Campaign, in termini di misure implementate al fine di ridurre l'inquinamento atmosferico. Amsterdam e Amburgo vengono subito dopo queste. Per quanto riguarda i centri urbani italiani, Milano si classifica settima e Roma 28esima, mentre Granada, Dublino e l'area di Greater Manchester sono in fondo alla lista. 

I quattro criteri presi in considerazione sono biciclette e scooter condivisi, autobus a zero emissioni, auto elettriche condivise e attrezzature di ricarica per veicoli elettrici. Criteri che tuttavia, sostengono gli stessi esperti della campagna, non sono esaustivi. 

"Riteniamo che si tratti di criteri molto importanti, ma in ogni caso non si tratta di un quadro completo", afferma Barbara Stoll, direttrice della campagna. 

"Si tratta di alternative ad altre misure o di complementi ad altre misure che le città devono implementare, come le zone a basse emissioni e le aree a traffico limitato".

Lotta alle emissioni

Ridurre o vietare la circolazione delle auto diesel e/o delle vecchie auto a benzina nei centri urbani è un altro modo per affrontare il problema della scarsa qualità dell'aria nelle città. 

A Roma una nuova "zona verde" entrerà in vigore a partire dal prossimo novembre 2023, e prevede nuove restrizioni di accesso ai veicoli più inquinanti in un'area ancora più vasta di quella in cui tutt'ora sono in vigore limiti alla circolazione. 

A partire da agosto, Londra estenderà la sua Ultra Low Emission Zone (Ulez) a tutti i distretti londinesi. Ciò significa che qualsiasi veicolo non conforme agli standard di emissioni nocive per l'ambiente, dovrà pagare una tassa giornaliera di 12,50 sterline (circa 14,50 euro) per circolare in qualsiasi area della capitale inglese, la prima metropoli, nel 2003, a introdurre i permessi a pagamento per l'accesso al centro. 
Il risultato è stata la riduzione del traffico del 33%.

In uno studio del 2022 un gruppo di ricercatori dell'Università di Lund (Svezia), ha analizzato le strategie adottate a partire dal 2010 nelle città europee per ridurre l'uso delle auto private, e il modello di Londra, copiato da Milano e Stoccolma, si è dimostrato il più efficace.

Tali disposizioni, senza un servizio di trasporto pubblico adeguato e idoneo a garantire la libertà di movimento all'interno del centro urbano nella sua interezza, possono risultare penalizzanti per chi non ha i mezzi economici per acquistare un veicolo meno inquinante. 

I vantaggi per la salute

Tuttavia, per Simon Birkett, responsabile del gruppo  "Clean Air in London", bisogna concentrarsi sui benefici che l'ampliamento delle zone a traffico limitato e a basse emissioni inquinanti  comportano non solo su clima e ambiente, ma anche, e soprattutto, sulla nostra salute.

"Le zone a basse emissioni portano a benefici per la salute e in particolare a una riduzione dei ricoveri ospedalieri, degli infarti e degli ictus", afferma Birkett. 

"Quindi, se continuiamo su questa strada, avremo benefici evidenti".

Una strada che l'Unione europea sta cercando di delineare a livello giuridico, con l'oobiettivo di vincolare gli Stati Membri al rispetto di un livello ancora più alto di standard della qualità dell'aria.

"L'Europa sta attualmente rivedendo le sue direttive sulla qualità dell'aria. Di recente, la Commissione ambiente del Parlamento europeo ha espresso un voto molto positivo, affermando di voler allineare le nuove leggi sulla qualità dell'aria alle più recenti linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità".

Uno studio del 2015  ha dimostrato che l'introduzione di zone a basse emissioni ha contribuito a ridurre la concentrazione di biossido di azoto, un gas estremamente nocivo, e di particolato PM10, estrememante nocivi per la salute umana.

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