Un solo missile caduto su un condominio di nove piani a Ouman, nell'Ucraina centrale, ha causato 23 vittime, tra cui quattro bambini
Sale a 25 il numero delle vittime accertate della nuova ondata di bombardamenti russi su diverse città ucraine, compresa Kiev, avvenuta nelle prime ore del 28 aprile.
La pioggia di missili e droni si è abbattuta sulle aree residenziali di molte città. A Uman, città di 80mila abitanti nell'Ucraina centrale, ha distrutto un condominio di nove piani, uccidendo 23 persone, tra cui quattro bambini, e seppellendone decine sotto le macerie. Le squadre di soccorso hanno lavorato per recuperare i corpi per tutta la giornata di venerdì.
A Dnipro, ha spiegato su Telegram il sindaco della città, gli attacchi aerei hanno ucciso una giovane donna e un bambino di tre anni.
Secondo il comandante delle Forze Armate ucraine, Valery Zaluzhny, dalle 4 della mattina (ora locale) ci sono stati diversi allarmi aerei nel Paese. Sono stati "distrutti 21 dei 23 missili da crociera Kh-101/Kh-555" e due droni, ha spiegato in un comunicato.
A Kiev le autorità hanno confermato che sono stati abbattuti 11 missili e due droni, dopo una pausa dai bombardamenti sulla capitale di 51 giorni. Sono stati segnalati solo danni a una strada e interruzioni della corrente.
Sono state colpite pressoché contemporaneamente regioni anche molto lontane fra loro. Bombardamenti sono stati segnalati infatti a Dnipro, Kremenchuk e Poltava, nel centro del Paese, ma anche a Mykolaiv, nel sud, dove già giovedì era stata colpita una zona residenziale ed era morta una persona.
Dimostrazioni di solidarietà
Venerdì diversi ministri dell'Estero e due capi di Stato europei si sono recati in Ucraina per esprimere il loro cordoglio e il loro supporto al Paese. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato a Kiev la sua controparte ceca, Petr Pavel, e slovacca, Zuzana ÄŒaputová. Zelensky ha chiesto un minuto di silenzio "per ricordare i bambini e gli adulti defunti".
Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, invece, ha ospitato i suoi omologhi dei Paesi nordici e baltici nella città portuale meridionale di Odessa, dalla quale ha ripetuto un appello per la consegna di aerei da caccia di produzione statunitense. Presenti i ministri degli Esteri di Danimarca, Svezia, Islanda, Norvegia, Estonia, Lettonia e Lituania. A causa dei colloqui di formazione del governo in Finlandia, il Paese era rappresentato da un alto funzionario del ministero degli Esteri.