Turchia, riprendono le ricerche sotto le macerie. Erdoğan: "Ricostruiremo tutto in un anno"

Distruzione e desolazione. (Antiochia, Turchia, 21.2.2023)
Distruzione e desolazione. (Antiochia, Turchia, 21.2.2023) Diritti d'autore Unal Cam/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
Di Cristiano TassinariEuronews World
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La scossa di assestamento di magnitudo 6.4 che ha colpito la Turchia lunedì ha causato nuovi danni. dispersi e morti. Riprese le ricerche sotto le macerie. Per il presidente turco Erdoğan è già tempo di cominciare la ricostruzione. Bilancio: ormai 50.000 vittime

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Le squadre di soccorso hanno ripreso la ricerca delle vittime tra le macerie, dopo la forte scossa di assestamento di lunedì scorso che ha causato il crollo di altri edifici nel sud della Turchia. 

Gli edifici, già indeboliti dai devastanti terremoti del 6 febbraio scorso, avevano poche possibilità di evitare danni. 

Nelle due città turche colpite dalla scossa di lunedì scorso, Defne eSamandag, oltre ad Antiochia, le vittime sono sei e i feriti quasi 300, una ventina in gravi condizioni.

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Distruzione ad Antiochia. (21.2.2023)Unal Cam/Copyright 2023 The AP. All rights reserved

Bilancio provvisorio: 50.000 vittime

Mentre continuano le ricerche per tentare di salvare persone rimaste intrappolate sotto le macerie degli ultimi palazzi crollati, Ankara ha annunciato che - a causa del sisma di due settimane fa - hanno perso la vita almeno 42.310 persone.

Un bilancio ancora provvisorio, che si aggiorna quotidianamente, ma che arriva a toccare quasi 50.000 vittime, se sommate alle 4.000 persone che, sempre a causa del sisma del 6 febbraio, hanno perso la vita nelle regioni siriane. 

Nella provincia di Hatay, una delle più colpite, la sede della Facoltà di Architettura dell'Università "Mustafa Kemal" è stata distrutta dalla scossa di lunedì.
L'unica cosa che è restata in piedi è la scala anti-incendio. 

Sfollati, scarsa igiene e siriani che tornano a casa

Oltre un milione e mezzo di sfollati nel sud-est della Turchia sono temporaneamente ospitati nelle circa 300.000 tende allestite per dare riparo a chi ha perso la casa o non ci può più entrare perché è irreparabilmente danneggiata.

Ma le condizioni igieniche non sono certo le migliori. 

Molte delle persone sfollate dai terremoti non hanno fatto la doccia nelle ultime due settimane, uno sviluppo pericoloso che ha portato alla diffusione di infezioni, in particolare tra i bambini. 

Quasi 300.000 i turchi evacuati in aerei offerti gratuitamente dalla compagnia di bandiera Turkish Airlines, che prevede di continuare a stampare biglietti gratis per le evacuazioni fino alla fine del mese di febbraio.

Oltre 20.000 cittadini siriani che erano arrivati negli scorsi anni in Turchia come profughi per la guerra nel loro Paese, e che oggi si trovano ad essere sfollati a causa del terremoto che ha colpito la zona dove vivevano come rifugiati, sono invece tornati in Siria: lo ha reso noto il ministro della Difesa turco Hulusi Akar.

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Siriani che vogliono tornare in Siria, al confine di Cilvegozu. (21.2.2023)Unal Cam/Copyright 2023 The AP. All rights reserved

Erdoğan vuole ricostruire tutto

Il trauma del terremoto resta comunque ancora vivo tra la popolazione turca e il panico aumenta con ogni nuova scossa di assestamento. 

Sono 116 quelle registrate solo nelle ultime 24 ore, mentre dal 6 febbraio sono state in totale 7.242, di cui 41 con magnitudo tra 5 e 6 e 450 con magnitudo tra 4 e 5.

La terra continua a tremare, ma il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan (69 anni) - dopo aver ricevuto la visita e il sostegno del Segretario di Stato americano, Antony Blinken - ha già annunciato la ricostruzione "da zero" delle città cancellate dal terremoto.

"Abbiamo bisogno di un anno", ha detto il leader turco, chiedendo pazienza ai cittadini che lo ascoltavano in un comizio a Islahie, uno dei quartieri di Gaziantep più martoriati.

L'inizio dei lavori è in programma a partire da marzo e saranno circa 200.000 le nuove abitazioni da costruire.

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Antony Blinken in visita ad Ankara. (20.2.2023)Burhan Ozbilici/Copyright 2023 The AP. All rights reserved

Situazione in Siria

Non c'è pace tregua neanche lungo il confine turco-siriano. 
Le scosse di lunedì - la più forte di magnitudo 6.4 - hanno scatenato il panico e causato almeno otto vittime.

Un ospedale locale non è più operativo a causa di alcuni crolli all'interno dell'edificio.
I pazienti meno gravi sono stati evacuati nell'area antistante l'ospedale, dove sono presenti strutture sanitarie da campo.

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