Presidenziali in Francia: rischio astensione record

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Di Cyril Fourneris
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A pesare potrebbe essere la sfiducia che i giovani francesi hanno nei confronti dei loro rappresentanti politici

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L'affluenza è una questione importante alle elezioni presidenziali francesi. I sondaggi mostrano che l'interesse per il voto dal quale uscirà il Presidente della Repubblica oltralpe è in costante calo, soprattutto tra i giovani. Ma sono davvero così disinteressati?

Altre priorità

Siamo a Parigi a pochi giorni dal voto e questi giovani hanno preferito marciare per il clima, piuttosto che partecipare ai comizi dei candidati. La politica non è proprio il loro forte.

"Se siamo qui oggi, è perché non ci crediamo, purtroppo, facciamo fatica a crederci. In ogni caso le nostre aspettative vanno oltre", racconta una ragazza. "Non credo alle parole, credo ai fatti", dice un'altra. "Sono cinque anni che ci promettono cose e francamente non abbiamo visto nulla di concreto".

"In queste elezioni, non si parla mai di ambiente, o se ne parla molto poco", sostiene un francese. "E il problema è urgente e attuale". "Parallelamente all'ecologia, trovo importante la lotta contro le disuguaglianze, per sostenere le minoranze, che siano di genere, razziali..", dichiara un'altra giovane. 

E se i politici e i giovani non si capissero più? Questa è una delle conclusioni del sociologo e storico Marc Lazar, coautore di uno studio sui giovani in Francia. "Possiamo osservare molto chiaramente che hanno una serie di preoccupazioni i giovani d'oggi", dice Lazar ai nostri microfoni. "Prima di tutto, l'ambiente. Il 90% di loro lo considera abbastanza o molto importante. Sono anche molto mobilitati sulle questioni legate alla fame nel mondo, alla violenza contro le donne, alla violenza sessista. Sono temi che li riguardano davvero, ma non si ritrovano veramente nell'offerta politica, nei partiti politici. La cosa più sorprendente è che mentre il 90% di loro è mobilitato sulle questioni ambientali, solo l'11% dice di essere interessato al partito dei Verdi. Quindi c'è un divario considerevole".

Verso un record di astensione?

Secondo un altro studio della Fondazione Jean-Jaurès, solo poco più della metà dei giovani tra i 18 e i 24 anni si dice "certa" di votare, contro l'80% degli ultrasettantenni. "Se si va davvero verso un'astensione significativa, ci potrebbe essere un importante divario generazionale tra chi vincerà le elezioni presidenziali e questi giovani", sostiene il sociologo. "Giovani che stanno evolvendo in una società segnata dalla pandemia, che hanno subito il Covid e che non riconoscono il modo in cui è organizzato politicamente il Paese. Questo può essere un segno di forti tensioni che verranno nei prossimi cinque anni".

Tradizionalmente, l'affluenza in Francia per le elezioni presidenziali è importante. Al primo turno del 2017, il 78% degli elettori si recò alle urne, in leggero calo rispetto alle due elezioni presidenziali precedenti.

Il record di astensione al primo turno di un'elezione presidenziale risale al 2002. Quella fu la prima volta dell'estrema destra al secondo turno. A pochi giorni dalle elezioni, molti analisti concordano sul fatto che questo record potrebbe essere battuto proprio quest'anno.

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